QUELLO DI MATTEOTTI CHE FINE HA FATTO?

(Photo by Stefano Montesi – Corbis/Corbis via Getty Images) COMUNICATO STAMPA Poste Italiane ha emesso un francobollo dedicato a Italo Foschi che tra l’altro si era congratulato con gli assassini di Giacomo Matteotti. La Segreteria provinciale dell’Anpi di Ferrara propone di condividere il seguente Comunicato Stampa grazie! «Poste Italiane ha emesso un francobollo dedicato a Italo Foschi, militante fascista, organizzatore dello squadrismo a Roma, fedele a Mussolini fino alla Repubblica di Salò, quando l’Italia subiva gli eccidi delle brigate nere e delle SS nazisti, noto anche per essersi congratulato con Amerigo Dumini, scrivendogli che era un eroe per l’assassinio di Giacomo Matteotti, uomo libero coraggioso ucciso da squadristi fascisti per le sue idee. Mentre pertanto in questi giorni ricordiamo l’assassinio di Giacomo Matteotti ad opera delle squadre fasciste, Il governo del nostro Paese omaggia negli stessi giorni, con un francobollo, chi ha condiviso quel brutale assassinio. Condanniamo questo grave vergognosa provocazione. Questo francobollo è un’offesa alla memoria di Matteotti, e di tutti gli antifascisti che hanno dato la vita per la libertà e la democrazia per il nostro Paese, chiediamo pertanto che venga bloccata subito la distribuzione». SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

CENTO ANNI DALL’ASSASSINIO DEL DEPUTATO SOCIALISTA GIACOMO MATTEOTTI

COMUNICATO STAMPA Sabato 15 giugno alle ore 17.00 presso l‘Auditorium del Palazzo Bliblioteca della cittadina di Palagiano (TA) l’Associazione Socialismo XXI organizza un convegno storico-politico in occasione del 100° anniversario dell’assassinio per mano fascista del Socialista On. Giacomo Matteotti. Il saluto in apertura del Responsabile Comunicazione di Socialismo XXI Vincenzo Lorè. Interverranno Salvatore Mattia Coordinatore Provincia di Taranto di Socialismo XXI, il Prof. Riccardo Pagano Presidente ANPI della Provincia Jonica, Aldo Potenza già Presidente nazionale Socialismo XXI, Luigi Ferro neo Presidente nazionale Socialismo XXI, Valdo Spini storico del socialismo e il Presidente della Fondazione Bruno Buozzi Giorgio Benvenuto già Segretario nazionale UIL. Modera Carmen Nardelli Coordinatrice del Circolo G. Matteotti di Palagiano (TA). Giacomo Matteotti, antifascista italiano e segretario del Partito Socialista Unitario, fu rapito ad opera di una squadra fascista per volontà di Benito Mussolini, a causa delle sue denunce sui brogli elettorali attuati dalla nascente dittatura nelle elezioni del 6 aprile 1924 e delle sue indagini sulla corruzione del governo. Matteotti, nel giorno del suo omicidio (10 giugno 1924) avrebbe dovuto presentare un nuovo discorso alla Camera dei Deputati – dopo quello sui brogli del 30 maggio – in cui avrebbe rivelato le sue scoperte riguardanti lo scandalo finanziario con coinvolgimento anche di Arnaldo Mussolini, fratello del duce. “Matteotti è stato un raro esempio di capacità organizzative, competenza, coraggio e rettitudine. La sua lezione politica, i suoi valori, il suo stile antiretorico e sobrio hanno ancora molto da insegnarci. Per questo la ricorrenza del centenario della sua morte rappresenta per tutti noi una grande occasione di crescita collettiva. LE AUTORITA‘ E LA CITTADINANZA SONO INVITATE A PARTECIPARE Vincenzo Lorè – Responsabile Comunicazione Socialismo XXI Carmen Nardelli – Coordinatrice del Circolo G. Matteotti di Palagiano (TA) SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

INSIEME PER COSTRUIRE UN NUOVO SOCIALISMO IN ITALIA

Costruire un nuovo edificio è una operazione solo apparentemente semplice. Occorrono autorizzazioni e i mezzi necessari per raggiungere il risultato finale. Cio’ vale anche in politica quando si vuole costruire un nuovo soggetto politico In questo caso occorrono buon senso e tanta responsabilita’, due requisiti indefettibili, ma che sovente mancano nel dibattito politico. Il ginepraio di parole e il parolaio improduttivo e sterile, non concorrono alla costruzione di qualcosa di nuovo nella politica italiana, anzi minano ab origine il processo costituente in assenza di quei requisiti indefettibili capaci di unire tutti intorno ad una idea. Ad un progetto. Eppure, i primi socialisti nel 1892 fecero prevalere l’idea di un mondo giusto e libero alle divisioni interne, che non mancavano di certo, per senso di responsabilità verso una classe operaia italiana priva di rappresentanza, di opportunità e di diritti. Ciò che animava il dibattito interno era la via o il metodo, insomma la strada da seguire per rappresentare le fasce sociali più deboli, gli oppressi, gli ultimi, ma tutti erano convinti che solo insieme, in un grande partito, sarebbe stato possibile traguardare l’obiettivo. Nacque il 14 agosto 1892 il PS dei lavoratori italiani, che nel corso della sua storia travagliata ha subito diverse fratture (Livorno, Barberini. etc.), ma l’idea di stare insieme prevalse sempre in larga misura, tanto da consentire poi al PSI (nato nel 1894) di mantenere un largo consenso sociale per rappresentare le classi deboli e per avviare con le riforme la trasformazione della società italiana. A volte bisognerebbe riscoprire ed imparare dal passato per costruire il futuro. I personalismi, le divisioni, spesso strumentali, in politica non producono effetti, ma rimangono causa e soltanto causa del problema senza possibilitaà di una risposta risolutiva. In Italia tanti cespuglietti di orientamento o di ispirazione socialista sembrano vagare in un tunnel senza via di uscita quando invece la soluzione è alla portata di tutti, se prevalessero buon senso e responsabilità, che i padri fondatori del socialismo in Italia ebbero la capacità di fare un passo indietro appartiene all’individuo che intende dare una risposta politica concreta ai bisogni dei cittadini in questo momento disorientati. Ciò spiega, ma solo in parte l’astensionismo, unico partito di massa in Italia. Di certo, non contribuiscono alla soluzione dei problemi la miriade di cespuglietti alla ricerca della bussola che sovente tendono con giustificazioni non politiche a dividersi in altrettanti gruppetti o, peggio, in piccoli comitati elettorali, alimentando cosi’ la già variegata galassia socialista e la confusione che regna oramai sovrana all’interno di essa. Sempre guardando al passato, ma questa volta in Francia, nel 1971 i socialisti francesi si resero conto che occorreva cambiare passo. Il congresso di Epinay segna la rinascita del Partito socialista. Il Congresso dell’Unita’ puntò a costruire una formazione unitaria. Furono presentate ben diciassette mozioni, ma il dibattito si concentrerà solo su cinque di esse che avevano come finalità, in sintesi, quella di costruire un Partito Socialista forte, autonomo, di sinistra. Un partito unico. Al termine dei lavori Francois Mitterrand che proveniva dal mondo radicale fu eletto segretario. L’esperienza italiana prima e quella francese poi, dovrebbero rappresentare per coloro che si professano costruttori del futuro del socialismo in Italia un faro, una guida. Ed invece, assistiamo nella quotidianità ad un dibattito vuoto, dettato da premesse errate, da personalismi nauseanti, e da un dibattito privo di contenuti politici . Socialismo XXI da anni persegue l’obiettivo di costruire, tutti INSIEME, un nuovo soggetto politico di ispirazione o di orientamento socialista in Italia. Mutuando l’esperienza francese, il 21 gennaio 2023 a Roma si è costituito il Tavolo Nazionale di Concertazione col precipuo scopo di raggiungere con chi ci sta l’obiettivo finale e di dare agli italiani una prospettiva socialista che manca da circa trent’anni. Una casa comune, unica, dove socialisti e soggetti di diversa provenienza culturale possono trovare le giuste alchimie, le naturali convergenze e pari opportunità di pensiero. In tal guisa si supererebbe quella galassia socialista composta da piccoli gruppi insignificanti sul piano politico per costruire INSIEME un partito socialista in Italia, nuovo, forte, autonomo. Il METODO Epinay è questo. Non altro. Dove ciascuno nella piena autonomia conservando la propria identità e senza alcun imprimatur concorre nella costruzione di qualcosa di straordinario a sinistra. Come in Italia nel 1892. Come in Francia nel 1971. Questo significa semplicemente che dobbiamo insieme perseguire la medesima direzione superando sigle e simboli, e vecchi rancori, che rappresentano un freno al processo costituente e allo sviluppo futuro del socialismo in Italia. Buon senso e responsabilità verso gli italiani, quei requisiti indefettibili senza i quali non è possibile costruire la nuova casa del socialismo in Italia, con solide basi valoriali: Giustizia sociale, diritti, lavoro, lotta al precariato e alle disuguaglianze sociali, tutela della democrazia e delle libertà individuali, difesa dell’ ambiente. Un nuovo soggetto politico che racchiuda insomma in un’unica prospettiva lavoro, giustizia sociale, ambiente, ed in grado di rappresentare quei cittadini delusi che guardano al futuro con occhi carichi di incertezza, soprattutto per le nuove generazioni, che pretendono lavoro e condizioni di vita dignitose, attualmente prede del malessere sociale. L’ arduo compito che ci aspetta è questo, ma dobbiamo avere la capacità e l’ intelligenza di comprendere che solo tutti insieme possiamo farcela. Il Tavolo di Concertazione ha questa finalità: unire, non dividere. E con questa finalità proseguirà i suoi lavori fino al raggiungimento dell’obiettivo con chi ci sta, ovviamente, e che tutti auspichiamo di conseguire. I lavori del Tavolo riprenderanno dopo la pausa estiva con la stessa determinazione di sempre che da parte nostra non mancherà mai. “Su fratelli,su compagne, su, venite in ditta schiera, sulla libera bandiera splende il sole dell’ avvenire”. F.Turati. “Violenta o pacifica la rivoluzione è prima della rottura”. F.Mitterrand. SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

ELEZIONI EUROPEE 2024

L’Ufficio di Presidenza del 21 maggio ha deliberato per le prossime elezioni europee, il seguente comunicato: Socialismo XXI, pur non riconoscendosi con le forze politiche in campo, non funzionali ai nostri obiettivi, ritiene il voto per le prossime europee fondamentale per salvaguardare il progetto europeo da una destra radicale, che mette in discussione l’esistenza stessa dell’Europa e delle sue istituzioni.Il voto è l’unico strumento per fermare una destra sovranista che minaccia la democrazia e il futuro della nostra Europa. Pertanto, è necessario esercitare il diritto di voto affinchè il disegno politico disgregativo messo in atto dalle destre europee non possa trovare alcuna realizzazione e per costruire un’ Europa che vada oltre l’Euro e l’Unione monetaria e bancaria. Una entità politica forte ed autonoma in un contesto economico sano, concorrenziale e competitivo, rispettoso dell’ambiente, e con politiche comuni. L’assenza di forze politiche compatibili con le nostre finalità, la mancanza di una forza politica di ispirazione SOCIALISTA che stiamo cercando di costruire in Italia, non possono allontanarci dall’esercizio del voto per l’importanza che rivestono queste elezioni europee. Libertà di voto, ma votare, orientando e circoscrivendo il consenso ad un perimetro politico compatibile con i nostri valori e verso forze politiche che si riconoscano senza equivoci nel centro sinistra.Un voto per l’Europa.Un voto per la Democrazia. Il Presidente Luigi Ferro SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

GLI ARDITI DEL POPOLO PORDENONESE

All’indomani della loro costituzione a livello nazionale, gli Arditi del Popolo sono già ben presenti nel pordenonese, attivi più che altrove nel centro urbano, tra Pordenone, Cordenons e Vallenoncello, dove più intensa era l’azione politico-sindacale delle forze di sinistra, oltre che nel pasianese e nell’azzanese tra Rivarotta e Corva, nelle cosiddette zone bianche, dove operavano attivisti denominati “Arditi bianchi”. Non mancano le segnalazioni delle autorità statali, dei prefetti, relativamente alla loro costituzione e alla loro attività. Si registra una missiva del prefetto indirizzata al governo in cui si informa di una riunione, rivolta alla costituzione dell’organizzazione pordenonese degli Arditi del Popolo, tenutasi nel luglio del ‘21 presso la Casa del Popolo di Torre di Pordenone a cui partecipano presumibilmente una quarantina di “socialcomunisti”. Da quanto risulta, il responsabile degli Arditi del Popolo è Luigi Ragagnin di Torre, operaio e vice segretario della Camera del Lavoro di Pordenone. Attraverso la lettura degli atti di un processo a loro carico nel novembre dello stesso anno, rinvengono inoltre dati per apprendere che da Roma giungono 50 tessere e 25 distintivi e che per far parte dell’organizzazione viene pagata una quota di £. 3,50, mentre la Camera del Lavoro ha sottoscritto cinque abbonamenti al giornale dell’Associazione. Già nella primavera del 1920, sia popolari che socialisti, danno vita a gruppi di sorveglianza e difesa che prenderanno rispettivamente il nome di “arditi bianchi” e “guardie rosse”. Un blocco conservatore infatti, imperniato sulla grossa possidenza, imprenditori ed agrari, ma facente anche leva sul ceto medio, si oppone ad ogni innovazione, ad ogni rivendicazione sociale, attaccando socialisti e cattolici, prima con la stampa, poi con le squadre armate, godendo della benevolenza quando non addirittura della complicità delle forze dell’ordine. A Spilimbergo, nel luglio del 1919, reparti militari sparano sulla folla, radunatasi per protestare contro il vertiginoso aumento dei prezzi, uccidendo 3 persone e ferendone 14. Ad Aviano, nel marzo del 1920, durante una manifestazione per ottenere il pagamento per i lavori eseguiti da una cooperativa, un carabiniere spara dalla caserma uccidendo Luigi Tassan, dimostrante di vent’anni e ferendo un giovane di 16 anni. Sono anni in cui il conflitto sociale diventa durissimo. Numerose ed aspre sono le vertenze durante le quali gli “arditi bianchi”, precedendo i cortei di mezzadri e braccianti nella bassa pordenonese, costituiscono uno strumento di pressione nei confronti degli agrari, mentre durante gli scioperi operai, le “guardie rosse”, a Pordenone come a S. Vito, esercitando uno stretto controllo del territorio evita no incidenti e difendono i manifestanti dalle aggressioni squadriste. In questo contesto gli attacchi fascisti diventano però sistematici. Il 14 ottobre 1920 a Trieste avevano distrutto la sede del giornale socialista “Il Lavoratore”. Il 13 febbraio del 1921 a Pordenone un gruppo di fascisti conclude la cerimonia funebre di un camerata sparando. Il Primo Maggio del ‘21 a Spilimbergo mettono a soqquadro la sede del partito socialista asportando quadri e bandiere. L’8 maggio nel quartiere Borgomeduna di Pordenone irrompono nella casa di un antifascista distruggendone il mobilio. Il 10 maggio, numerosi fascisti di Udine si dirigono a Pordenone imbattendosi su gruppi di operai edili che, assieme alle operaie tessili in uscita dal cotonificio Amman, stanno formando un corteo per partecipare ad una manifestazione proprio contro le provocazioni fasciste. I fascisti attaccano sparando dei colpi di arma da fuoco. Dallo scontro viene mortalmente colpito da “fuoco amico” il loro portabandiera. La morte del fascista serve come pretesto per una grande incursione squadrista su Pordenone che, vista l’entità, si può ritenere predisposta da tempo. Più di trecento fascisti armati arrivano quindi in città, ma in quel di Torre l’11 di maggio, contro ogni previsione vengono accolti dal suon della mitragliatrice di Costante Masutti posta a presidiare le barricate erette in quei giorni dalla popolazione. A seguito di trattative tra resistenti antifascisti capeggiati da Pietro Sartor e le autorità viene stabilito un accordo secondo il quale i fascisti non avrebbero messo piede in Torre. L’accordo però è presto disatteso e dopo l’entrata dell’esercito, degli Alpini, è data via libera ai fascisti. I protagonisti delle “barricate” vengono arrestati non prima però di essere picchiati per strada dai fascisti ed essere poi trattenuti in caserma dove ricevono il resto delle angherie da parte delle forze dell’ordine. Nei giorni seguenti, le minacce, le intimidazioni e le incursioni dei fascisti continuano indisturbate: a Cordenons, contro l’insegnante socialista Fernando Bastianetto, a Pasiano dove vengono devastate le abitazioni di Virginio Cancellier capolega bianco, di Domenico e Giovanni Migotti e di Giorgio De Rini, a Pordenone dove non mancano minacce di morte per l’avvocato socialista Ellero, dove viene messo a soqquadro il negozio di Romano Sacilotto esponente socialista, dove viene devastata la Camera del Lavoro e perquisita la canonica di don Lozer, a Spilimbergo dove una cinquantina di fascisti provenienti da Bologna assaltano le carceri facendo evadere i loro camerati e procurando lesioni al custode e ad altri presenti. L’episodio di Torre però, aveva altresì confermato che i proletari, una volta organizzati, come in questo caso da Pietro Sartor, comunista e Ardito del Popolo, sono in grado di respingere militarmente le squadre fasciste. Le barricate rappresentano un esempio di arditismo popolare, di non rassegnazione ma di presa coscienza delle proprie possibilità. E’ proprio in quel periodo che compaiono pubblicamente e ufficialmente gli Arditi del Popolo a Pordenone facendo scorta al feretro di Tranquillo Moras, giovane comunista poco più che ventenne, aggredito mortalmente dagli squadristi il primo luglio assieme a Pietro Sartor che invece riuscirà a cavarsela e poi ad emigrare, in pieno centro nei pressi della sottoprefettura di Pordenone. Della morte del giovane Moras, riceve notizia Costante Masutti quando ha, da tempo, varcato la frontiera italo-svizzera assieme a Pietro Sartor. Costante Masutti, socialista rivoluzionario di Prata, l’8 giugno del ‘21 è protagonista di una vera e propria azione da Ardito del Popolo a seguito di un’imboscata tesagli in quel di Puia di Prata da un gruppo di fascisti che contro di lui, da solo, ebbero la peggio. In una lettera datata 28 novembre indirizzata alla sezione Operai Edili Fornaciai di Rivarotta di Pasiano, …

LA NOSTRA SOLIDARIETA’ AL COMPAGNO DELLA SOCIALDEMOCRAZIA TEDESCA MATTHIAS ECKE

COMUNICATO STAMPA Venerdì sera a Dresda Matthias Ecke, candidato di punta della SPD, è stato violentemente aggredito mentre affiggeva dei manifesti, da un gruppo neofascista collegato all’AFD, molto presente in Sassonia, tanto da essere ricoverato in ospedale e sottoposto ad intervento chirurgico. La vicenda ripropone il tema della difesa della democrazia. Un pericolo reale, concreto. In Italia e in Europa che ci indigna profondamente. SOCIALISMO XXI esprime solidarietà al compagno Matthias Ecke e condanna la vile aggressione, una minaccia per la DEMOCRAZIA e la nostra LIBERTA’ che difenderemo strenuamente per evitare che l’Europa ripiombi negli anni bui del suo triste passato. SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

COSTRUIRE CON LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI IL SOCIALISMO DEI MERITIE DEI BISOGNI

Per le realtà dell’Associazione Socialismo XXI Nazionale e per quella Toscana, riteniamo che il percorso da seguire, al fine di realizzare dei risultati e costruire una presenza sul territorio, la strada maestra possa essere quella della costruzione del Comitato per l’Unità del Socialismo in Toscana. La costruzione deve essere realizzato con tutte le associazioni, gruppi progressisti e riformisti della sinistra, con movimenti civici che si ispirano ai bisogni collettivi e al socialismo, per affrontare i diversi problemi presenti sul territorio, quindi, avere una reale presenza e delle strutture capaci di sostenere la politica necessaria ai meriti e ai bisogni dei cittadini, questo  lo scopo e l’obiettivo della nostra partecipazione alle elezioni amministrative di giugno in alcuni comuni della Toscana. Socialismo XXI nasce e insieme ad altri soggetti della sinistra per costruire un nuovo soggetto del Socialismo nel Paese, ma anche per realizzare e dialogare con altri soggetti della società, con il sindacato dei lavoratori e pensionati, con tutte le categorie imprenditoriali che vogliono costruire un’Italia civile e democratica, discutere con tutta la gente comune per avvicinarli ai nostri ideali, ma anche attivare rapporti con strutture esistenti per fare nuove attività insieme. Questo lavoro può essere realizzato affrontando due questioni che vogliamo perseguire: 1) costruire il Comitato per l’Unita del Socialismo, dove i soggetti che partecipano al tavolo di concertazione mantengono la propria autonomia e si propongono insieme come far crescere i nostri valori; 2) organizzare la nostra presenza sul territorio, in un percorso unitario con i soggetti aderenti al Comitato, che ci porti a lavorare insieme verso il nuovo soggetto da costruire, facendo vivere politicamente le nostre idee, in un rapporto partecipato con i cittadini della nostra Regione. La pandemia negli anni precedenti ci ha molto frenato, ma ancora oggi ci condiziona, usiamo gli strumenti possibili della tecnologia, gli spostamenti possibili con la presenza, questo ci consente di proseguire sugli obbiettivi della costruzione del nuovo soggetto, insieme al Socialismo internazionale dell’Europa, che va sollecitato e rinnovato per una Europa Federale, capace di creare giustizia, uguaglianza, inclusione, pace e libertà nella convivenza dei popoli, su questi argomenti le prossime elezioni europee, si spera che ci possano dare una risposta positiva. Affrontare i problemi dell’Italia e dell’Europa è molto importante, perché una  globalizzazione non regolata, come quella vissuta in questi ultimi decenni non ha funzionato, il capitalismo finanziario e il liberismo sfrenato nel mercato hanno prodotto disuguaglianze economico sociali, dove i ricchi  sono sempre più ricchi e i poveri sono sempre più poveri, dove le guerre mietono vittime innocenti e il capitale continua a fare il proprio interesse, per queste ragioni è urgente una alternativa a questo capitalismo per difendere e migliorare i Paesi in avversità economico sociali e ambientali. Per un nuovo futuro nel Mondo, è indispensabile una ONU più libera dalle compatibilità dei  continenti potenti, ma anche una Federazione Europea capace di dialogare con gli altri continenti, partecipando nei rapporti politici e diplomatici, economici e commerciali, intervenendo per migliorare il sistema climatico e dare il nostro contributo per la stabilità e la pace. La pandemia ha migliorato in parte l’azione dell’Europa, siamo passati dalle politiche di austerità agli investimenti sull’economia, sulle tecnologie e sul clima, ma la strada della costruzione dell’Europa Federale è ancora molto lunga, si tratta di creare nel vecchio continente le premesse di una democrazia partecipata, con il Parlamento eletto dai cittadini e un esecutivo eletto dal Parlamento. Siamo consapevoli che sui problemi della difesa e della sicurezza, sulla tassazione analoga per gli stati membri, per uno stato sociale e solidale,  insieme a investimenti sull’ambiente, sulle tecnologie e sul lavoro, sono le priorità per una nuova e moderna Europa. Nel nostro Paese, abbiamo dei ritardi enormi, negli ultimi decenni con la scomparsa dei Partiti e della politica partecipata, sono stati gestiti problemi e interessi di gruppi, di categorie, spesso personali, mentre prima questi stavano all’interno della programmazione generale del Paese, oggi si muovono aldilà dei bisogni dei cittadini, dobbiamo ritrovare la strada dello sviluppo sostenibile del Paese, superare le disuguaglianze e le ingiustizie, lavorare per costruire un’Italia del lavoro e della partecipazione. Socialismo XXI lotta per sostenere le attività che guardano al lavoro dignitoso, legale e con salari adeguati, superando le disuguaglianze anche tra uomo e donna, mentre sulla giustizia, si deve ricostruire una autorità giudiziaria civile, per le persone e per l’economia, applicando la Costituzione italiana, dove l’articolo 2 sancisce il valore certo della persona umana e la sua dignità. Pertanto, verso il Governo di destra, noi dobbiamo lottare per la costruzione di un programma, con progetti definiti, al fine di rilanciare l’economia sostenibile, la riorganizzazione e la digitalizzazione della P.A. in particolare nel meridione, riformare la sanità sul territorio e negli ospedali per dare risposte concrete ai cittadini bisognosi, intraprendere riforme strutturali nella scuola e nella gestione delle grandi opere, semplificare le regole e la burocrazia che bloccano il Paese, definire politiche d’investimento legate alle realtà territoriali, affinché sia superata la frammentazione tra il nord, il centro e il sud, perché l’Italia supera la crisi solo se unità.   Una breve riflessione sulle forze politiche attuali, dove la Presidente del Consiglio con Fratelli d’Italia e la Lega sono diventati europeisti, i 5 stelle non è molto chiaro l’orientamento politico, il PD cambia l’ennesimo Segretario ma non trova la strada maestra del socialismo; il centro di Azione e Italia Viva  sembra voler fare la stampella alla destra, chiaramente questo Governo avrà alcuni anni di vita, un lasso di tempo che può essere molto utile per riorganizzare una sinistra in Italia, una internazionale del Socialismo europeo, capace di rinnovarsi  e fare una seria battaglia per una Europa Federata. Molte cose possono cambiare nel quadro della politica, il Comitato per l’Unità del Socialismo deve scommettere di farcela e diventare un nuovo soggetto politico, perché alle prossime politiche ci dobbiamo essere, ma da subito dobbiamo costruire strutture e strumenti per essere presenti e partecipare, con le nostre idee e i nostri candidati, uomini e donne, con l’ambizione di ritornare all’interno delle Istituzioni. Il nostro lavoro e la nostra …

PER IL CONSIGLIERE COMUNALE DI IMPERIA IVAN BRACCO SI CHIEDONO LE SCUSE PUBBLICHE

COMUNICATO STAMPA A nome di tutto il gruppo imperiese di Socialismo XXI: ” Il Consigliere Comunale di Imperia Ivan Bracco e’ un nostro convinto aderente, un membro attivo della nostra Associazione che vuole riunire sotto un unico soggetto politico il socialismo italiano divisosi a cominciare dal 1921. Bracco e’ un galantuomo non un “tipo da galera“. Bracco si e’ impegnato con noi a difendere in ogni luogo e in ogni sede i principi ispiratori del socialismo internazionale: pace e giustizia sociale nello Stato di Diritto. Quindi non esprime mai “roba da galera”, Bracco propugna la emancipazione dei poveri e dei meno abbienti dalle necessità e dalle costrizioni di povertà e tirannia, da chiunque imposti. E’ un uomo libero, di buona volonta’, rispettoso delle Istituzioni della Repubblica italiana, che onora in ogni suo comportamento. Noi pretendiamo che cio’ gli sia riconosciuto da tutti, in primis dal Primo cittadino di Imperia citta’ e di Imperia Provincia. E’ un nostro esponente che va tutelato nelle funzioni democratiche che esplica con puntualità, decoro ed impegno. Ha diritto di ricevere scuse pubbliche da chi lo ha insultato. Ne va’ credibilita’ della carica pubblica ricoperta: non c’e’ “fuori onda” o ” a microfoni spenti” che regga. Serve sincerita’, serve incitamento all’esercizio della critica democratica, nelle sedi deputate ed opportune. Serve rispetto per il ruolo delle opposizioni al governo e ai membri che ne fanno parte. SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

1° MAGGIO

L’art.1 Costituzione statuisce cha la nostra Repubblica è fondata sul lavoro. Il lavoro è dignità, libertà. Un diritto sociale. Rimuove le disuguaglianze.  Ma non si può morire di lavoro. Torna prepotentemente il tema della sicurezza sul lavoro. Un flagello che deve essere debellato. Un Paese civile non può tollerare  per troppo tempo ancora  questa mattanza.  Ciò richiede l’impegno di tutti: istituzioni, forze sociali, società civile. Le morti bianche  rappresentano una sconfitta della nostra società. Spezzano la vita di tante famiglie. Non basta inasprire le sanzioni. Ci vogliono più investimenti per la sicurezza e più controlli. Il lavoro non può tradursi in una prospettiva di morte. Il lavoro è crescita, sviluppo, progresso. Le parti in causa, con nuovi patti, possono trovare una soluzione per uno sviluppo ed una crescita in sicurezza e nel rispetto dell’ambiente. E’ una sfida che dobbiamo vincere. Non è l’unica, però. L’altra riguarda il precariato che impedisce, specie alle nuove generazioni, di avere una famiglia. Di costruire il futuro. Di progettare una vita. In questa ottica,  insistiamo per l’abrogazione del jobs act e per il ripristino dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori. Così si combattono, non con le parole, precariato e disuguaglianze sociali. É una battaglia ascrivibile a Noi socialisti perchè appartiene ai nostri valori. Al nostro mondo. Alla nostra idea di lavoro e di società. Una società giusta, libera, inclusiva, solidale. Il tasso di disoccupazione giovanile e femminile, specie al Sud, è altissimo. Ne consegue che occorre puntare su una vera politica per il lavoro se vogliamo essere competitivi. Gli istituti professionali devono svolgere un ruolo fondamentale di programmazione dei giovani al mercato del lavoro a condizioni però accettabili e dignitose. Siamo consapevoli che senza lavoro il Paese non riparte. Non cresce. I dati macroeconomici non sono confortanti e con essi il livello occupazionale. Troppe vertenze sul tavolo chiedono soluzioni rapide, condivise, a tutela dello sviluppo e dell’occupazione. Nel rispetto della sicurezza e dell’ambiente. Siti industriali di primo livello quali Mirafiori, Magneti Marelli, l’ILVA di Taranto, non solo rischiano la chiusura, ma mettono in crisi tutto l’indotto gettando nel panico migliaia di famiglie. Intervenire subito per fermare la deriva industriale nel nostro Paese e i guasti prodotti dal neoliberismo nel settore produttivo italiano. Al Governo chiediamo un piano industriale ed un piano per l’agricoltura per il rilancio di due settori strategici del nostro Pil, e non soltanto interventi una tantum che non producono effetti nel lungo periodo.  Il nostro  messaggio è diretto a chi cerca lavoro.  A chi difende il proprio lavoro. A chi ha perso il lavoro e lotta per riconquistarlo. Che oggi sia veramente la Festa del Lavoro e delle Lavoratrici e dei Lavoratori. Il lavoro è un valore che ci rende liberi. Un bene costituzionalmente garantito e spetta a ciascuno di Noi farlo vivere. Il lavoro, con il suo portato etico, è strumento di coesione sociale e di promozione della dignità umana. Compagne , compagni, Buon 1° Maggio a Tutti SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

RADIO LOMBARDIA INTERVISTA LUIGI FERRO PRESIDENTE NAZIONALE DI SOCIALISMO XXI

Tutti coloro i quali ritengono che il socialismo sia tuttora una risposta necessaria ed attuale, ai Circoli, alle Associazioni, a coloro che si sentono socialisti, ad altre esperienze del Movimento Operaio, alle Fondazioni di area socialista, al Partito Socialista Italiano, all’ecologismo, al mondo del civismo affinché si rendano disponibili ad un confronto aperto ed inclusivo, per lanciare e sostenere, una campagna politica per la «EPINAY DEL SOCIALISMO ITALIANO», che per noi socialiste e socialisti di SOCIALISMO XXI ha un solo scopo, la ricostruzione di una casa per tutti coloro i quali sono e saranno interessati a dare una nuova e salda prospettiva politica di ispirazione socialista all’Italia. I Temi trattati oggi: SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it