di Aldo Potenza
Ufficio di Presidenza Socialismo XXI |
Il “sacco” della economia italiana
Come spesso accade le disgrazie di una nazione hanno sempre dei responsabili esterni, ma anche dei “collaboratori” interni.
Fu così anche per il regno delle due Sicilie quando il generale borbonico Landi nel 1960 favorì le navi inglesi che proteggevano lo sbarco di galeotti di mezza Europa per distruggere il Regno ed appropriarsi del suo oro.
La storia, ovviamente in modo molto più raffinato e complesso, purtroppo si ripete.
Di solito si fa riferimento al caso Britannia (2 giugno 1992) dove la Regina Elisabetta II d’Inghilterra fa gli onori di casa alla finanza internazionale e a Mario Draghi accompagnato dai rappresentati di ENI, IRI, ecc. in quella occasione pare che Draghi abbia sostenuto che l’incontro era la dimostrazione che si stava passando dalle parole ai fatti.
La storia della distruzione della nostra economia ha un luogo di sperimentazione altrove, in particolare in Gran Bretagna dove la Thatcher era convinta che le privatizzazioni avrebbero reso il paese più efficiente, che l’industria sarebbe cresciuta, che i servizi sarebbero stati migliori, dopo 13 anni la realtà fu un’altra: i sevizi peggiorarono, i finanzieri si arricchirono e l’economia della Gran Bretagna risultò indietro rispetto alle grandi economie europee.
Tornando all’Italia nel maggio del 1991 il PIL italiano è al quarto posto nella classifica mondiale dopo la Francia.
La finanza internazionale era interessata a fare affari in Europa, ma i Governi europei in Francia con Mitterand e Germania con Elmut Kol erano ben saldi, l’Italia invece aveva evidenti difficoltà politiche e imprese a partecipazione statale, banche di interesse pubblico, molto appetibili.
Inoltre il 17 febbraio 1992 a Milano inizia l’operazione mani pulite che promette interessanti sviluppi che porteranno alla distruzione dei partiti che avevano, in precedenza mostrato (caso SME) l’ostilità alla vendita del patrimonio pubblico.
Comincia una campagna, già sperimentata in precedenza in Gran Bretagna, per sostenere che il sistema pubblico dello Stato è superato, obsoleto, inefficiente, non è dinamico e competitivo.
Poi la carta vincente screditare il debito pubblico e la sua sostenibilità, Quindi per salvare il Paese occorre vendere il patrimonio pubblico.
Ovviamente non basta la campagna di stampa per convincere i più riottosi alla vendita dei beni pubblici, occorre qualcosa che allarmi Governi e opinione pubblica.
Ecco che con grande tempismo arriva l’Agenzia MOODY’S che il 14 agosto 1992 giudica l’affidabilità dell’Italia con una declassazione da AA1 ad AA3. Un colpo mortale per la finanza pubblica che con la decisione del 1981 assunta da Andreatta (il divorzio dalla Banca d’Italia) il Governo è costretto a finanziarsi sul mercato libero dei capitali che ovviamente con queste premesse diventa molto più oneroso.
Soros aveva già sperimentato un analogo attacco speculativo, con successo a danno della Gran Bretagna, forte di quella esperienza replica la speculazione contro l’Italia politicamente indebolita e finanziariamente screditata. L’operazione costerà per sostenere la lira, senza successo ben 48 miliardi di dollari.
La conclusione fu la svalutazione della lira del 30%.
Un passo indietro per capire di chi è la MOODY’S, il proprietario è Warren Buffet e una decina di fondi speculativi, Buffet è amico di G.Bush, di Herry Kissinger insieme a quest’ultimo siedono nel consiglio di amministrazione della American Exspress, solo per citare qualche legame ed interessi di Buffet. Infine è il quarto uomo più ricco del mondo con 140 miliardi di dollari.
Ogni commento è superfluo.
A questo punto il Governo Amato chiederà la consulenza per la vendita a lira svalutata, che sarà un grande affare per la finanza , alla Goldman & Sachs, alla Merrill Linch e alla Salomon Brothers .
Ovviamente la Goldman & Sachs aprirà a Milano, che tempismo, nel 1992 un ufficio operativo.
Così dal prestigioso risultato del 1991 con l’Italia quarta potenza economica del mondo si apre la strada del declino.
Nel 1993 ci sarà un Governo tecnico presieduto da Ciampi e con Prodi inizierà la svendita del patrimonio pubblico industriale e finanziario dell’Italia.

E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete.