PARLIAMO DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE

di Renato Costanzo Gatti

Socialismo XXI Lazio |

Ritengo l’Intelligenza Artificiale (d’ora in poi IA) un di quei fattori tecnologici che incidono e determinano quello che Marx chiamava “modo di produzione”. E’ infatti il modo di produzione la struttura portante di una società che si costruisca alfine di essere conforme alle esigenze sovrastrutturali che quel modo si produzione richiede. Le costruzioni sovrastrutturali, quali i rapporti giuridici, le relazioni tra i soggetti, le infrastrutture fisiche, le convenzioni sociali, i comportamenti morali e sociali, etc. dovranno ricostruirsi in modo da essere funzionali alla nuova struttura, abbandonando quelle sovrastrutture consone al modo di produzione divenuto obsoleto. La storia delle società interpretata e letta secondo questa chiave di lettura riesce a dare una visione logica e coerente valida per un comportamento politico conseguente ed efficiente. Ritengo quindi che la metodologia che lega modo di produzione a creazione di un conseguente complesso sovrastrutturale coerente e conseguente sia la via per l’analisi storica e per la previsione dei futuri sviluppi della realtà attuale.

L’I.A si presenta come un modo rivoluzionario di modo di produzione: chi la possiede ha a disposizione il mezzo di produzione destinato a dominare i mercati, chi non la possiede diviene colonia economica di chi la possiede. Chi la adopera può operare sul mercato in posizione competitiva dapprima privilegiata e successivamente concorrenziale con altri soggetti presenti sul mercato; chi non la adopera è destinato ad essere emarginato dal mercato.

L’occupazione è destinata a subire conseguenze notevoli dall’introduzione massiva dell’I.A. si cancelleranno molti posti di lavoro, forse se ne creeranno dei nuovi, ma in quale misura è arduo anticipare, ma ciò che è più destinato a mutare le cose è la richiesta di personale altamente qualificato. La rivoluzione nella preparazione del nuovo personale è quella che a mio parere richiede preveggenza e programmazione.

Già sin d’ora tutte le istituzioni legate al mondo del lavoro dovrebbero programmare le loro attività avendo consapevolezza di ciò che sta per avvenire con il nuovo modo di produzione. Pensiamo al ruolo dei sindacati, della politica che si occupa di istruzione e formazione. I rinnovi contrattuali dovrebbero prevedere corsi di formazione finalizzati al nuovo modo di produrre.

Il compito più importante tocca tuttavia alla scuola che dovrebbe rivoluzionare l’approccio all’I.A.. Oggi come oggi penso che quasi tutti gli studenti usino chat GPT in modo passivo, usandolo per i compiti e le lezioni mentre i professori tentano di stanare chi ha usato quella applicazione in modo subalterno. A mio parere, invece, occorrerebbe introdurre nelle scuole, a tutti i livelli, la materia che insegni ad usare (dominandola) l’I.A. E’ indubbio che domani ogni lavoro, ogni professione, ogni impiego necessiterà di personale che sa usare l’I.A. da padrone dello strumento, in modo attivo forzando la sperimentazione delle potenzialità del mezzo.

E’ anche necessario distinguere l’I.A. che è alimentato da dati scientifici da quella che è alimentata da “opinioni”. Se noi interrogassimo una I.A. intelligentissima dove il “data entry” sono le elaborazioni scientifiche testate e confermate da altri enti (in particolare penso alle Università, almeno fino a quando queste saranno libere) la potenza dell’I.A. è incommensurabilmente superiore a quella umana, basti pensare al vaccino anti Covid, sviluppato in pochi mesi quando sino a ieri occorrevano anni. Le scoperte scientifiche, in tutti i campi, sono destinate ad avere sviluppi incredibili con l’utilizzo dell’I.A. gestita da personale istruito in tutti i livelli scolastici ad utilizzare da protagonisti l’I.A. stessa.

Se invece il “data entry” non è scientifico ma deriva da opinioni, il prodotto dell’I.A. è destinato ad essere il più conformistico. Immaginate, per esempio, di porre una identica domanda diciamo politica a una I.A. statunitense e ad una cinese (oppure italiana e russa e così via). Il data entry sono universi di dati completamente differenti e per la parte che viene dall’altro referente la presenza statistica è enormemente inferiore. Ogni I.A. sarà l’organo più conformistico e coerente al potere esistente.

Pensiamo ora quale sovrastruttura possa richiedere il nuovo modo di produzione basato sull’I.A.

Sicuramente una grossa differenza sarà rappresentata da chi possiede (in ogni accezione) l’I.A. ovvero se nel nuovo modo di produzione la proprietà del mezzo di produzione è privato o sociale. Si ripeteranno i meccanismi di sempre; il possesso privato porterà ad una nuova vecchia società di classi schierate su fronti opposti di utilizzatori ed utilizzati, di sfruttatori e di sfruttati; il possesso sociale indicherà la strada per una società umana definita come socialismo. 

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