PER I SOCIALISTI IL 25 APRILE E’ SEMPRE!

 

 

di  Vincenzo Lorè Responsabile Comunicazione Socialismo XXI |
 

Che i socialisti NON stiano a destra non è materia di discussione. Si è confuso la mescolanza dei rampantisti continui e degli opportunisti con chi della coerenza non ne ha fatto un’eresia, ma una virtù. Non ho il minimo dubbio, né fare ricorso all’ausilio di aggettivi conoscere da che parte stanno i socialisti da più di un secolo.

Nel contesto storico in cui ci ritroviamo, abbiamo avuto parlamenti dove ci sono stati 539 cambi di casacca, ciò dimostra quale sia la qualità politica e morale, altro che disciplina e onore dell’art. 54 della Costituzione, di una classe politica NOMINATA da “questi partiti” e non scelta dagli elettori. Tra l’altro la stragrande maggioranza di loro inorridisce se la definisci populista. Un parlamento selezionato con leggi elettorali maggioritarie e bipolari, liste bloccate e abnormi premi di maggioranza e c’è chi come un neo segretario recentemente incaricato insiste nel proporre tale soluzione maggioritaria, nonostante gli evidenti squilibri e fallimenti. Una vera casta da perpetuare, oligarchica e ristretta, come nel periodo pre-fascista.

La narrazione di questi anni, ci dice che le ideologie sono ormai superate e che esse fanno parte del ‘900: roba vecchia! Insomma, il superamento delle ideologie in Italia, ha portato finalmente un momento di chiarezza, di benessere e tanta “modernità”. Tutto illusorio, i fatti e i dati raccontano che 1milione in più di persone sono in una condizione di povertà (fonte ISTAT 2020) e l’aumento maggiore di questo dato è concentrato nientemeno che al nord.

Come socialisti siamo consapevoli che il momento è greve e questa consapevolezza ci ha indotti a non rimanere spettatori passivi. Non è mai accaduto nella storia socialista di questo Paese e non accadrà neanche in tale circostanza. E’ la motivazione per cui abbiamo iniziato da circa 4 anni un percorso UNITARIO con Socialismo XXI dando vita al “Tavolo di Concertazione” con altre organizzazioni, ma anche sensibilizzando e coinvolgendo singole personalità di ispirazione socialista; un progetto che si pone quale obiettivo finale la ricostruzione di una forza socialista unitaria.

Occorre far tornare al posto che le compete quella parola nobile: SOCIALISMO!  Essa è stata bandita in questo Paese infelice, inquinato dalle mafie, che ha da quasi trent’anni avuto più volte al governo neofascisti, spalleggiatori e fiancheggiatori dei fascisti.

Ed è stata bandita perchè SOCIALISMO è parola temuta, ritenuta pericolosa, considerata tabù, perchè include in sé valori alti e nobili, vero e unico baluardo nei confronti del sistema finanz-capitalista dominante.

In essa sono contenuti valori sempre attuali e immortali. E non è un caso se vi è stato negli anni un violento processo di rimozione nei confronti della storia del Partito Socialista Italiano, ovvero il Partito che ha fatto la Storia della sinistra in Italia: dalle prime conquiste sociali fin dall’inizio del XIX Secolo, nella Resistenza antifascista, nella nascita della Repubblica, nella Costituente, al Governo e all’opposizione, delle masse operaie e contadine di questo paese. In nome della democrazia, dei diritti, della giustizia sociale, delle donne e degli uomini.

Fare memoria è giusto riconoscimento per tutto questo, ma occorre soprattutto riedificare una forza socialista; ed esso è e rimane nostro compito da socialisti. Non a caso, finito il Partito Socialista Italiano, è finita la sinistra in Italia, aprendo così la strada alle spinte neoliberiste, alle disuguaglianze, alle contraddizioni sociali e al populismo, abbassando sempre più la partecipazione del popolo alle scelte democratiche.

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