I TROPPI “MISTERI” DEL GIALLO CORONAVIRUS

di Paolo Ermani |

Sonia Savioli è una fra le più prolifiche e impegnate scrittrici italiane, autrice di saggi e romanzi; ora si è cimentata in un testo che riguarda i troppi misteri del Coronavirus. La sua è una cronaca puntuale, documentata e lucida, alla ricerca di chi su questo fenomeno sta lucrando e su quali interessi di potere assai loschi si celano dietro.

Sonia Savioli è una fra le più prolifiche e impegnate scrittrici italiane, autrice di saggi e romanzi; ora si è cimentata in un testo, dal titolo “Il giallo del coronavirus”, che riguarda i troppi misteri del Coronavirus cercando di dare un filo logico e spiegazione razionale a un fenomeno che viene trattato senza alcuna logica e razionalità, basti solo pensare a tutte le misure che sono state prese e che si continuano a prendere in totale contraddizione fra loro. La sua è una cronaca puntuale, documentata e lucida, alla ricerca di chi su questo fenomeno sta lucrando e su quali interessi di potere si celano dietro.

E così pagina dopo pagina si dipana il giallo con tanto di movente e colpevoli ben nascosti da un terrorismo mediatico e una copertura politica che crea una nebbia fittissima dove capirci qualcosa è assai difficile. Ecco riunioni e piani già stabiliti anni fa con tanto di dichiarazioni ufficiali che hanno dell’incredibile, dove uomini di affari e multinazionali prevedono e si organizzano in maniera eccezionalmente sospetta e precisa per le future pandemie. Ma come facevano queste persone e organizzazioni a prevedere quanto sarebbe accaduto? Hanno una sfera di cristallo magica che vede quello che noi comuni mortali non vediamo e non sappiamo? Strano, veramente strano ma soprattutto tragicamente inquietante.

I risultati di questa operazione politico economica sono sotto gli occhi di tutti: la vera problematica che è quella dei cambiamenti climatici sempre più devastanti e la distruzione sistematica della natura che mette a rischio tutto il pianeta, umani e natura, messa a tacere, milioni di morti di tumore e malattie da inquinamento come se non esistessero più, economia dei piccoli spazzata via ed enormi profitti per case farmaceutiche e mega multinazionali che ovviamente prendono il posto di chi soccombe economicamente.

La Savioli ricorda in più pagine che i tumori dovuti in grandissima parte a quello che si respira, si beve e si mangia in una società ormai al collasso ecologico in Italia sono 485 ogni giorno, ma per questi morti non ci sono coprifuochi, allarmi mediatici, arresti domiciliari, multe, rigore inflessibile e già solo questo dato chiarisce quali siano gli interessi in gioco e a quale gioco sulla pelle delle persone si stia giocando. Ne ha per tutti, dai medici/santoni prezzolati dalle industrie farmaceutiche che pontificano da ogni schermo televisivo, ai giganteschi business delle multinazionali farmaceutiche con un giro di affari mondiale della cifra stratosferica di 77 mila miliardi di euro, un cifra che si fa pure fatica ad immaginare.

Vediamo alcuni passi esplicativi.

«La caccia al virus ha già ottenuto due obiettivi: far dimenticare l’emergenza ambientale e far credere  che non ci sia un crollo dell’economia capitalista globale se non dovuto al coronavirus».

«Il concetto di eroismo in Italia è decisamente in decadenza. Abituati ormai ad avere paura anche della propria ombra. Ma nessuno tema di morire di inquinamento, che è invece quello che sta succedendo e che succederà a quasi tutti noi. Come ammette la stessa Onu nel 2019 laddove “il mondo è fuori strada nel trattare l’emergenza climatica (…)  il tempo sta velocemente scadendo.. “».

«E un effetto collaterale della pandemia, sicuramente previsto, sicuramente cercato e voluto e indirizzato a forza, è il rinvio della conferenza ONU sul clima, COP 26: E, vedete, la conferenza sul clima è stata rinviata di un anno (!) per “salvaguardare le vite”, ci dice l’ONU. Le vite di chi? Devono mettersi d’accordo con se stessi, dato che l’OMS prevede 250.000 morti in più ogni anno per i cambiamenti climatici. Altro che coronavirus!».

«Infatti le vere minacce per la nostra salute e sopravvivenza sono scomparse dall’orizzonte politico, mediatico, culturale e sociale. Vi ricordate che c’era un tempo, nell’era a.c. (ante coronavirus), una campagna ambientale per eliminare gli imballaggi e i prodotti di plastica? Dato che mari e oceani a causa della plastica stanno soffocando, e così fiumi laghi terre e il nostro sangue e i nostri organi. Chi se lo ricorda più. La pandemia è il trionfo incontrastato della plastica: mascherine sintetiche, guanti usa e getta, scafandri e calosce usa e getta, schermi di plexiglas. Chissà come ridono di noi e delle nostre campagne”plastic free”, quelli della banda del Forum economico mondiale. Si sono vendicati di tutte le ansie che gli abbiamo procurato».

«Anche oggi in Italia 485 persone moriranno di cancro. Tra loro vi saranno giovani donne che lasceranno bambini orfani, bambini con la leucemia o il tumore al cervello, che è in aumento fra i tumori pediatrici».

«Ma El pueblo è ormai sottomesso alla pandemia, vive nel terrore del virus e muore di infarto, di cancro di Alzheimer, di pesticidi che qui si sprecano».

«Nel 2018, nel mondo sono morte 1.800.000 persone di tumore al polmone. In Europa nel 2018, sono morte di tumore 1.900.000 persone. Ma non è una pandemia, come mai?».

«I morti ci sono, ogni giorno, ma i mediaservi non faranno mai una campagna di terrore sul cancro, perché non è nell’interesse dei loro padroni».

Secondo la Savioli quindi c’è un piano ben chiaro, un piano in cui diversi protagonisti si muovono all’unisono laddove gli Stati si indebiteranno a dismisura per dare piogge di soldi a multinazionali varie e al resto ovviamente le briciole.

«La pandemia diventa il pretesto per rimpinguare ancora una volta attraverso i soldi degli stati le tasche delle multinazionali. Le leggi fiscali e i regolamenti sanitari di questi ultimi decenni, d’altra parte andavano tutti in quella direzione. Mentre le holding, le società per azioni, le multinazionali godevano di agevolazioni ed escamotage fiscali sempre più spinti, il piccolo commercio, la piccola agricoltura, la piccola industria venivano sempre più ostacolati, vessati, tassati».

«Dunque rovinare l’economia locale e nazionale e far sì che gli Stati si indebitino può essere una strategia adottata per impadronirsi di tutto il mercato e farlo in fretta. Prima che la bolla esploda, che le crepe si allarghino irreparabilmente e che tutto l’edificio crolli».

«Tutte le scelte dei politici che ci governano, quando si tratta e si è trattato di scegliere tra la nostra salute e gli interessi del capitale globale, sono sempre stati a favore di quest’ultimo: petrolio, chimica, energia, allevamenti intensivi, industrie farmaceutiche, logistica, navi da crociera: niente viene impedito al grande capitale, per quanto danneggi la salute umana».

«La quarta rivoluzione industriale consiste nell’annullamento della vita politica e sociale collettiva, nella distruzione di tutte le attività economiche che non sono nelle loro mani, nella sostituzione dei lavoratori con macchine “intelligenti”, nella centralizzazione senza precedenti del controllo e del potere, inoltre essa prevede anche l’eliminazione della mediazione politica e dei politici, sostituiti nelle decisioni dai cosiddetti “esperti”, cioè dai funzionari delle compagnie multinazionali, e ridotti al rango di burocrati galoppini».

«I governi nazionali diventano i funzionari decentrati dell’Impero globale , incaricati di imporre la dittatura e le sue leggi; i beni pubblici vengono privatizzati, i servizi pubblici smantellati, l’industria nazionale distrutta, le persone sottoposte ad un controllo totale per mezzo della tecnica cibernetica, detta “intelligenza artificiale”».

«Qualcun’altro, più esperto nell’arte del dominio, disse invece “dividi et impera”. E’ quello che il capitale nella fase della globalizzazione è riuscito a fare finora. Ha diviso i lavoratori in privilegiati e schiavizzati, ha diviso i popoli in individui in competizione tra loro; ha diffuso il miraggio della ricchezza trasformandoci in atleti della scalata sociale e del consumismo; ha corrotto partiti, sindacati e movimenti con lusinghe e denaro, creando divisione e atomizzazione nell’ambientalismo e nelle lotte sociali. Ma infine, è riuscito a farsi tanti nemici: essendo nemico di tutti».

«Abbiamo le capacità tecniche e scientifiche per rimediare ad una parte dei guasti che abbiamo fatto alla natura, alla vita, al pianeta; è in tale economia, nel ripristino della vita dove essa è stata distrutta o degradata, che dobbiamo investire gran parte delle nostre risorse. Non per un profitto composto di denaro e dominio ma per un rivoluzionario profitto di salute, benessere, prosperità comune e resilienza. In sintesi, di felicità».

Per chi quindi vuole vederci chiaro sui veramente troppi misteri del coronavirus il libro della Savioli è imperdibile.

Fonte: ilcambiamento.it