di Vincenzo Lorè Responsabile comunicazione Socialismo XXI |

 

Una settimana fa è stato pubblicato su socialismoitaliano1892.it un interessante articolo di Pierluigi Battista: L’ASSURDA AMNESIA SULLA STORIA SOCIALISTA. Colpisce un tratto del pezzo dove si cita il titolo del libro di Alain Jaubert il “Commissariato degli archivi“. Come sulla cancellazione della storia socialista non vi è stato nessun “Commissariato”, ma si è provveduto tout court a distruggere i reperti scomodi del passato, come accade negli Stati totalitari.

In tanti, ingenuamente, altri per mero opportunismo, hanno pensato, che il socialismo potesse ri-nascere nei movimenti populisti costituitosi recentemente, in quelli personali o in quei partiti senza identità dimostratisi poi, solo dei veri e propri comitati elettorali e di potere.

Al contrario, abbiamo sempre pensato che la questione socialista è un tema fin troppo serio, e ne siamo stati da subito consapevoli che per poter essere affrontata e risolta, non sarebbe mai stata sufficiente una rimpatriata di coloro che nel passato hanno militato o votato per il PSI storico o recuperando personaggi che non possono avere nessuna credibilità.

Chi è stato socialista nel passato remoto o prossimo che sia, non è detto che lo sia ancora, anzi si è comportato come quel rabbino che convertitosi al cattolicesimo diventò uno dei protagonisti della Santa Inquisizione a Burgos. Si può diventare socialista senza esserlo stati: Terracini, Giolitti, Macaluso, Trentin, ne sono un esempio tra i tanti.

Il recupero della tradizione e della cultura socialista è un tema centrale e rilevante ed è il motivo per cui Socialismo XXI è nato ed ha posto nella sua progettualità un chiaro percorso. E la sfida vera non si fonda soltanto sul terreno del pensiero, ma nell’azione.

La riorganizzazione attraverso un metodo (definito Epinay italiana), condiviso dalle altre Organizzazioni socialiste, ora costituitesi nel CUS (Comitato per l’Unità Socialista) insieme a personalità provenienti da altre esperienze della sinistra è l’atto finale che potrà consegnarci una forza socialista UNITARIA che ritornerà a contare nel panorama politico nazionale.

Il Psi nenciniano è ormai ridotto ad un ectoplasma, tant’è, anche quei bravi compagni che ancora vi militano ed esprimono il loro dissenso forte, stanno capendo che l’unica strada è seguire il progetto di Socialismo XXI.

Anche coloro che per anni e anni hanno fatto dell’antisocialismo la loro arma, iniziano a riflettere e in molti articoli di autorevoli antisocialisti, si nota con soddisfazione, che la sostituzione di Socialismo con Riformismo non funziona più, ormai da un pò di tempo chiamano le cose con il loro nome e il riformismo è ormai palesemente inadeguato, oltreché inflazionato, in quanto è solo un metodo di azione politica e non un fine.

Tuttavia, non aspettiamoci regali, ci si potrà liberare da un vincolo e da una maledizione, riconsegnando, a quelli di noi (pochi) che in questi anni hanno battagliato in solitudine per ricostruire una idea positiva del socialismo, la possibilità di tornare a pensare che un’altra idea per l’Italia è possibile: quella di un socialismo democratico e riformatore, dipenderà da noi se sapremo continuare in quest’opera e se sapremo costruire per davvero un nuovo modello di socialismo adatto alla società del XXI secolo.

Occorre per i socialisti proseguire nella ricostruzione, nella riorganizzazione e soprattutto NON MOLLARE! Si stanno alzando dense nubi sulla democrazia italiana e non possiamo assolutamente limitarci ad essere spettatori passivi.