REFERENDUM COSTITUZIONALE 2020. NUMERI A CONFRONTO

di Felice Besostri |

Per capire, la Puglia passa da 20 a 13 senatori quindi per ogni senatore con i dati del censimento generale 2011 con i suoi 4.052.566 abitanti prima aveva un senatore ogni 202.628 abitanti, se passa il taglio ce ne vogliono 311.735, mentre se sei un trentino-sudtirolese te ne bastano 171.579, arrotondiamo a 311.000 come da tabella allegata. CON I NUMERI VIGENTI IL QUOZIENTE NATURALE INTERO PER ELEGGERE UN senatore ci vuole un 5%, con il taglio cci vorrà il 7,69%. Conclusione 311-171=140, che rappresenta L’81,87% del quoziente che bisogna avere in più per lo stesso risultato, quindi gli elettori pugliesi contano molti meno di quelli trentini-sudtirolesi.

Per eleggere un senatore in Lazio ci vogliono 303mila abitanti in Trentino Alto Adige/Sudtirolo 171mila, quindi il 56,43% dei voti laziali/romanisti quindi gli abitanti del Lazio eredi dell’impero romano valgono il (100-56,43)=56,43% dei trentini sudtirolesi perché hanno bisogno di  303.000-171.000=132.000 abitanti in più per lo stesso risultato: un senatore eletto nella propria regione e 132.000 è il 77,19% di 171.000, ma a loro va meglio di calabresi eredi della civiltà della Magna Grecia perché a loro servono 327.000 abitanti per un senatore (come agli abruzzesi), cioè servono 327.000-171.000=156.000 abitanti in più per lo stesso risultato. 156.000 è il 91,22% di 171.000, ma non c’è limite al peggio. Il record spetta alla Sardegna-ci vogliono 328.000-sardi per avere uno dei 5 senatori 1 meno del Trentino-AltoAdige/Sudtirolo, mentre ne aveva 1 in più cioè 8. 328.000-171.000=157.000, che è il 91,81% di171.000 un sardo e un calabrese/abruzzese sul mercato politico del Senato, valgono poco più di mezzo trentino sudtirolese.