NOTA DI SINTESI DELLA RIUNIONE NORD ITALIA

SOCIALISMO XXI In data 3 maggio 2019 presso il Circolo “La Riforma” di Milano si è svolta la riunione del Coordinamento Nord Italia di Socialismo XXI. L’incontro ha registrato la presenza di compagni/e provenienti da tutte le regioni coinvolte (Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto ed Emilia Romagna). La discussione, concentrata sul presente e volta al futuro, non ha indugiato in recriminazioni e nostalgie ma offerto contributi di alto livello analitico, convergenti su una consapevolezza ormai acquisita, ovvero che l’analisi su quanto è avvenuto negli anni 1992 / 1993 in Italia vada consegnata agli storici, al fine di rilanciare l’impegno politico dei Socialisti oggi. Il quadro che si prospetta è drammatico, i disastri prodotti nella e dalla sinistra post tangentopoli sono evidenti e sotto gli occhi di tutti. La situazione è però tragica in generale, poiché gli italiani stanno vivendo sulla propria pelle i danni di una politica liberista che ha impoverito drasticamente i ceti più deboli, le categorie più a rischio e la classe media. Per questo, ad avviso dei compagni riuniti, solo un movimento di chiara ispirazione SOCIALISTA potrà dare risposte utili agli interessi di coloro che fanno del lavoro un mezzo di trasformazione sociale e una ragione di vita. I focus della discussione tesi a valorizzare il dibattito pregresso su Europa, Lavoro, Fisco e Welfare universalistico, confermano che le elaborazioni di Rimini costituiscono un vettore su cui la strategia di Socialismo XXI può viaggiare e svilupparsi, concentrando la propria iniziativa su 4 temi fondamentali: –          Una Nuova Europa, su cui più recentemente è stato prodotto un documento fondamentale; –          Lavoro, con una valorizzazione della cultura del lavoro e di impresa in accezione socialista, un supporto alle attività produttive ad alta intensità occupazionale ed il sostegno ai programmi per l’infrastrutture, ancora fortemente inadeguate in Italia; –          Welfare universale, autentico pilastro della coesione sociale europea, da difendere dagli attacchi provenienti in diverse forme da tutto il mondo; –          Fisco e redistribuzione della ricchezza. Tutti gli intervenuti ritengono inoltre sia giunto il tempo di operare, senza indugi, per la preparazione di un’organizzazione che sia in grado di presentare una lista Socialista, per rispondere ad una domanda sociale espressa ed inespressa, ma comunque esistente, in occasione delle prime elezioni politiche. Al termine della riunione è stato costituito un Coordinamento organizzativo provvisorio del nord Italia composto dai compagni: Bruno LoDuca, coordinatore Piemonte Enrico Gervasoni, coordinatore Lombardia Alberto Leoni, coordinatore Triveneto Luciano Zacchini, coordinatore Emilia Romagna Roberto Finessi, coordinatore Liguria. La compagna Annita Ferri assume l’incarico di segretaria del Coordinamento. Il compagno Alberto Leoni l’incarico di portavoce del Coordinamento. Al coordinamento partecipano di diritto i membri delle strutture politiche di Socialismo XXI ed il presidente ed il portavoce del Gruppo di Volpedo. SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

UN COMMENTO SULLA ELEZIONE DI RICCARDO NENCINI

di Aldo Potenza – Coordinatore Nazionale di Socialismo XXI Premetto che considero segno di inciviltà qualsiasi demonizzazione di una persona.Le critiche politiche sono legittime, le demonizzazioni personali sono solo il segno di un preoccupante imbarbarimento della politica.Ciò premesso, trovo incomprensibili i tentativi di chi, dopo aver presentato in consiglio nazionale una candidatura alternativa, oggi si affanna a spiegare che l’incarico conferito a Nencini è pressoché inutile. Per costoro sarebbe solo il compito, o poco più, di concedere la parola durante lo svolgimento del consiglio nazionale. Una domanda sorge spontanea: se il ruolo fosse così poco significativo perché rischiare di dividere il partito per una questione così poco rilevante?La risposta porrebbe essere: perché si voleva marcare anche simbolicamente una discontinuità politica.Ma allora l’elezione assume un preciso significato politico e rappresenta il segno e la conferma di una continuità che si sarebbe voluta evitare e quindi la questione non può può essere derubricata, come si vorrebbe tentare, a semplice e marginale ruolo di pura gestione dei dibattiti in consiglio nazionale.Purtroppo le cose stanno proprio così! Infatti Nencini non è un presidente qualsiasi, è stata la persona che ha proposto alla segreteria Maraio, l’ha sostenuta e ha vinto il congresso con quella proposta. È stato eletto dal consiglio nazionale a scrutinio segreto con ciò sfidando anche il rischio dei franchi tiratori ed è riuscito ad ottenere un ottimo risultato, più del doppio di chi sosteneva la candidatura opposta. È e rimane l’unico parlamentare del psi ed ha forti legami con le varie articolazioni periferiche e di direzione del partito come dimostra il consenso personale ottenuto. A me sembrano davvero risibili i tentativi di sminuire il significato di questa elezione e il ruolo che Nencini è in condizione di svolgere.Con Nencini alla presidenza non è stata eletta una figura di pura rappresentanza, tra l’altro anche se così fosse sarebbe un segnale che andrebbe in controtendenza con la voglia di cambiamento che non è una questione anagrafica, ma politica, ma si conferma il giudizio politico sul ruolo da lui svolto.Ecco perché trovo risibili tutti i tentativi di considerare di poco rilevanza ciò che è avvenuto. Sempre in politica sono gli uomini a dare prestigio ad una carica, in questo caso è ancora più evidente che sia la persona, sia il consenso ricevuto e infine la carica parlamentare di Nencini esprimono con chiarezza che il corso del psi è in piena sintonia con il passato. SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

QUEI 31 RAGAZZI DI BASSANO DEL GRAPPA

di Italo Profera | Mi è difficile trattare l’argomento senza coinvolgimento emotivo. Forse, a distanza di 74 anni, non ho ancora elaborato. Difficile elaborare episodi vissuti, chissà poi se vissuti personalmente, o assorbiti nel grembo materno della mamma. Sono nato il 7 gennaio 1945, i miei genitori erano siciliani emigrati a Milano dove, mio papà, aveva lavoro. Brigadiere dei carabinieri nella caserma di via della Moscova. Abitavamo quindi a Milano, in Piazza Insubria n° 1. In seguito ai bombardamenti del 18 agosto 1943, i miei genitori, stanchi di svegliarsi con l’allarme della contraerea e correre nei rifugi, più volte a notte, con una bambina, mia sorella, sfollarono da Milano e finirono a Brembio (LO). Mio padre non aderì alla Repubblica di Salò. Decise di aiutare i partigiani! Divenne quindi un carabiniere sbandato cui, fascisti e nazisti davano la caccia. Volendo dare una compagnia a mia sorella, visto che la guerra non finiva e mia mamma aveva già 40 anni, decisero di mettermi al mondo nonostante tutto, in piena guerra. Quindi mia mamma si trovò, da sola a Brembio con una bambina di 5 anni e uno in grembo. Mio padre non si sapeva dove fosse. Nel 1944 mia mamma decise di andare a Semonzo del Grappa sia perché la sorella maggiore ivi insegnava e viveva, sia perché aveva sentito, ascoltando radio Londra, che si sarebbe formato un treno a Verona che, via Adriatica, avrebbe raggiunto la Sicilia. Ho voluto spiegare perché mia mamma, il giorno in cui quei ragazzi furono impiccati, si trovasse a Bassano. Quel giorno mia madre, al sesto mese di gravidanza con me in grembo, su una bicicletta da uomo, Bianchi 28, da Semonzo andò a Bassano per procurare medicine. In viale de Martiri, (oggi viale dei Martiri, allora la toponomastica era diversa), si accorse cosa stava accadendo. Vide il camion! I repubblichini, i nazisti, i poveri ragazzi. Tra i repubblichini riconobbe un compaesano (come è piccolo il mondo!). Un fascista di un paesino del trapanese che aveva aderito alla repubblica di Salò ed era lì a mettere il cappio al collo di quei ragazzini. Riconobbe un ragazzino sul camion, pronto all’impiccagione. Quel ragazzo lo conosceva. Forse era di Semonzo. Forse di un paesino vicino Semonzo. Non aveva 18 anni.  Era impietrita. Sentì delle grida. Era il fratello di quel ragazzo che stavano impiccando. Piangeva disperato. I fascisti se ne accorsero ed uno gridò: “E’ tuo fratello! Bene! Anche tu. Allo stesso albero”. Lo presero e lo impiccarono allo stesso albero. Accadeva in settembre 1944. Io nacqui il 7 gennaio 1945. Non ho visto nulla. Sono convinto di aver vissuto quelle esperienze assorbendo e vivendo le esperienze di mia mamma. Di averle succhiate col sangue. Di averle sentite più volte dai suoi racconti. Mi è difficile capire come, persone delle istituzioni, oggi possano snobbare la festa della liberazione. Mi è difficile capire. Non temo nulla. Non ho paura. Il vissuto dei miei genitori mi dà forza. Hanno avuto amore, coraggio, capacità di far fronte ad eventi estremi. Dovesse evolversi nel peggiore dei modi la situazione odierna, percorrerei gli stessi sentieri tracciati da mio padre. Saprei dove andare. Saprei da quale parte stare. SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it