GIANNI E PINOTTO

[avatar user=”Aldo Potenza” size=”thumbnail” align=”left” /] di Aldo Potenza

Ricordate? Erano due comici che ebbero un grande successo. Ovunque s’intromettessero o qualunque cosa facessero combinavano pasticci. Dopo qualche tempo non sapendo rinnovare la comicità degli sketch finirono dimenticati.

Oggi li ritroviamo nei due “grandi“, si fa per dire, interpreti della politica italiana. Purtroppo non sono granchè come comici e nemmeno come politici, ma in quanto a disastri sono bravissimi.

Anche loro sono ripetitivi e hanno avuto e forse nelle repliche avranno ancora successo. Il pubblico pare che non si sia sufficientemente stancato dello “spettacolo”, mentre il regista (meglio sarebbe dire l’arbitro che invita i giocatori ad essere corretti) è giustamente alquanto adirato.

I nostri Gianni e Pinotto dopo aver cinquettato tra loro, dopo aver litigato in pubblico, dopo aver sostenuto che desiderano governare insieme l’Italia, con molta probabilità ci porteranno al voto nelle medesime condizioni per cui oggi entrambi non sono in grado di decidere nulla.

Lo sketch continua di tanto in tanto con qualche variante.

Il primo: a me va bene il PD, ma senza Renzi, anzi no va bene Renzi, ma anche La lega, ma senza Berlusconi, ma anche senza me come premier (quest’ultima proposta è in effetti la più allettante).

Il secondo più risoluto nel dichiarare no al PD, dopo aver sostenuto o tutti noi o nessuno, dopo aver ripetuto più volte, come nella famosa canzone di Jannacci, vengo anch’io e aver ottenuto la risposta no tu no, ma perché, perché Berlusconi c’è, ora cerca di convincere Silvio che quell’altro non è niente per lui, ma una scappatella la farebbe volentieri.

Intanto i vacanzieri, mentre i guai per l’Italia incombono, non sanno che fare e sfogliano la margherita vado o non vado in vacanza, voterò o non voterò a luglio?

Giorno dopo giorno si va sempre più affermando l’idea che forse il grido di battaglia di Grillo sia la migliore risposta da indirizzare ai nostri disastrosi Gianni e Pinotto.