I PERICOLI PER L’UMANITA’

di Luigi Ferro

Presidente Socialismo XXI |

I pericoli che corre l’umanita’ sono tre: il rischio di apocalisse nucleare, il cambiamento climatico e lo svuotamento della democrazia.

Il rischio di estinzione è diventato concreto il 6 agosto 1945 con la prima bomba atomica su Hiroshima. Una catastrofe per il Giappone, ma per il mondo intero. Da allora il mondo vive in bilico avendo sfiorato più volte l’olocausto nucleare. Per settant’anni abbiamo evitato per miracolo la catastrofe.

Se riflettiamo, il cambiamento climatico e l’era nucleare coincidono poiché rappresentano una duplice minaccia per l’umanità. Installazioni nucleari e test missilistici sono diventati parte preoccupante del nostro quotidiano vivere, mentre sul fronte climatico nonostante i numerosi trattati (vds gli Accordi di Parigi del 2015) il livello di particelle di CO2 cresce a ritmi impressionanti. Ogni mese si registrano nuovi record di temperatura e fenomeni di siccità di vastissima portata. Lo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento dei mari mettono a repentaglio la fornitura idrica di milioni di persone. Circa 31 milioni di persone sono costrette a fuggire a causa dei disastri provocati dal riscaldamento globale. Le varie COP non hanno prodotto gli effetti desiderati e siamo lontani dagli obiettivi di neutralità climatica fissati nel 2050 dagli Accordi di Parigi.

Analogamente, la catastrofe nucleare appare sempre più concreta. Le due questioni più importanti ovvero clima e nucleare sono assenti nel dibattito politico mondiale, eccezion fatta per le solite frasi stereotipate. Ma le due minacce esistono e l’umanità è a rischio estinzione.

In entrambi i casi è necessaria una risposta internazionale o globale.

Non bastano i trattatti contro la proliferazione delle armi nucleari. Il New Start 2 stenta a decollare perche’ Russia e Stati Uniti non dialogano a causa della guerra in Ucraina. La Cina finge di non ascoltare mentre sviluppa armi nucleari terribili per colmare il gap con Stati Uniti e Russia, e minaccia la sovranità di Taiwan. Il pericolo immediato è costituito dalle armi nucleari tattiche il cui uso darebbe la stura ad una attacco nucleare distruttivo.

Cosa fare?

La denuclearizzazione può esesere un deterrente, per esempio in medio oriente, ma gli Stati Uniti appoggiano a spada tratta Israele e  il suo programma atomico.

Ai trattati, alle proposte di denuclearizzazione, dobbiamo aggiungere una imponente mobilitazione popolare come negli anni ottanta che fu determinante in un periodo particolare.

Tutti dobbiamo prendere coscienza del rischio nucleare. Iniziative, convegni, movimenti di piazza, contro il pericolo di estinzione dell’umanità.

Ciò vale anche per il cambiamento climatico. Bisogna diffondere questa consapevolezza, posto che i dati  sull’opinione pubblica non sono affatto incoraggianti. Per esempio, molti ritengono che il riscaldamento globale non esista o che non sia poi così grave.

La politica ha il compito di superare gli ostacoli che di fatto minacciano l’umanità senza lasciarsi guidare dall’assalto neoliberista con lo smantellamento di qualsiasi rete di protezione sociale e la distruzione del concetto di bene comune in ossequio al principi di mercato come regolatori assoluti di ogni aspetto della vita, trattandosi di questioni fondamentali che coinvolgono il destino dei nostri figli. Basta rimandare decisioni o interventi drastici. Il tempo stringe. Subito una conferenza internazionle con tutti gli attori mondiali e la mobilitazione dei cittadini del pianeta.

Anche la democrazia è in pericolo nell’era che viviamo.

Le democrazie occidentali sono sottoposte all’attacco del populismo autoritario e dei grandi interessi economici che lo sostengono.

Uomini come Trump, Bolsonaro, Putin, Xi, Milei, etc. rappresentano un pericolo per l’umanità. E’ un errore dare per scontata la democrazia. Va difesa sempre, quotidianamente. L’attacco alla democrazia del capitale globale continua, non è terminato, e trova nel mondo  un alleato nelle tendenze autoritarie, nazionaliste, xenofobe, razziste, proprio mentre il rischio di un attacco nucleare e i cambiamenti climatici mettono a dura prova la società globale.

La lotta per salvare la democrazia si intreccia con la lotta per salvare l’umanità. Dobbiamo agire in fretta.

Siamo noi a doverlo fare.