Prof. Giuseppe Scanni – Già Vicepresidente di Socialismo XXI |
Nel mondo iperconnesso non si trova lo spazio per uscire dalla analisi superficiale, dicotomica e demonizzante del conflitto alle soglie del disastro nucleare.
È un continuo rimescolio degli stessi ingredienti: Putin è un pazzo, no, è il popolo russo che lo supporta e quindi spinge a soddisfare l’atavico desiderio di potenza eredato dalle antiche tribù slave, i Vjatič, i Krivič, i Severiani e gli slavi dell’Ilmen, nelle regioni dell’odierna Russia europea. Oppure: gli ucraini non esistono come popolo e storia perché vanno identificati con i “russi “, i Rus’ di Kiev (in russo: Русь, /rusʲ/, Русичи, Русь, “uomini che remano” negli antichi dialetti scandinavi) popolazioni medievali scandinave che vivevano nelle regioni che attualmente fanno parte di Ucraina, Bielorussia e Russia occidentale. Macché: Rus’ di Kiev è una designazione moderna (XIX secolo) e va semplicemente compresa come “terra dei Rus’” intendendola per i discendenti degli slavi orientali del popolo dei Rus’ di Kyiv, non di Kiev nome imposto dagli attuali russi, perché nel corso dei secoli i popoli dei Rus’ ucraini, russi e bielorussi si sono gradualmente evoluti in etnie separate.
Ed ancora: esiste una continuità non soltanto per il sangue comune, ma anche per la profonda fede religiosa e cristiana che anima comunemente i due popoli secondo la guida del Patriarcato ortodosso di Mosca. Quando mai? È la risposta. Appena è stato possibile il Patriarcato ortodosso di Kyiv (mai Kiev, retaggio del colonialismo oppressivo di Mosca!) ha rifiutato la cefalia del patriarcato retto dal “chierichetto di Putin” – copyright di Francesco-.
Pace subito, anche se i russi hanno invaso uno stato riconosciuto internazionalmente e l’Assemblea delle Nazioni Unite ha due volte condannato l’invasione e l’organismo per i Diritti Umani dell’ONU ha definito “criminale” la condotta di guerra contro inermi civili, perché meglio che l’Ucraina e la Crimea siano divise che polverizzate dalla potenza bellica russa al punto da scatenare la guerra nucleare. Immediata contestazione: ma voi siete matti! Nessuno può ledere il diritto alla difesa di un popolo e l’ammissione che sia legittimato un altro diritto, quello del più forte, è anacronistico, immorale e gravido di conseguenze.
La Russia è stata costretta ad invadere l’Ucraina per difendere i diritti delle popolazioni russofone minacciate dagli ucraini che desiderano nullificare la loro storica identità. Si scaldano gli animi: Falso!
I Russi, praticando i più svariati sistemi (dalla corruzione alla coercizione all’imbroglio- e giù riferimenti a fatti o informazioni lette da qualche parte-) hanno creato pretesti per nascondere dietro una foglia di fico la nudità delle buone ragioni.
Ed ancora: Cina sì e Cina non può; la terza guerra mondiale è in atto in 160 paesi e tutti tacciono perché le guerre le fanno i commercianti e fabbricanti di armi, che si sono peraltro adoperati per spingere a soluzioni conflittuali tra i due paesi (alias due nazioni, alias due stati così non s’offende alcun purista), tutta colpa della NATO che ha trovato la sua ragione per esistere allargandosi minacciosa verso la pacifica Russia; la responsabilità è europea perché allargandosi ad est ha tentato di sconvolgere gli equilibri sociali ed economici che sostengono il sistema russo; pace subito perché le sanzioni sono inutili e la grande Russia è un Orso feroce che sa attendere; sì al multilateralismo, sì al diritto internazionale, ma l’ONU dové? Meglio dimenticarsela e smettendo gli aiuti militari all’Ucraina chiedere a Pechino di organizzare una pace che “fermi” la reazione statunitense, unica super potenza attualmente riconosciuta in attività.
Tutte valutazioni a loro volta confutate da valutazioni controverse.
Una Babele nella quale non è possibile per i cittadini ascoltare informazioni meditate, non superficiali, per la partecipazione non teorica, ma democraticamente auspicabile, a decisioni che coinvolgono direttamente la loro vita.
Per questo motivo ilmondonuovo.club inizia una serie di articoli che appariranno una volta alla settimana per offrire un contributo alla formazione di un’opinione al di fuori della propaganda, del partito preso, delle emozioni, trattando: origine storica, politica e giuridica dell’attuale Ucraina dopo la dissoluzione dell’URSS;
i sistemi al governo della Russia e dell’Ucraina ( interessi e prospettive economiche e sociali);
la guerra russo-ucraina e le conseguenze mondiali; la NATO protagonista o regista?;
”terza guerra mondiale” e il nuovo sistema di potenza;
il ruolo attuale della Cina;
la questione religiosa;
l’Europa che s’è persa nel mondo inquieto che traversa la crisi della globalizzazione ideologizzata;
l’Italia tra le tre crisi conseguenti e concomitanti: bellica, europea e del mediterraneo allargato.
Arrivederci alla prossima settimana!
… continua