LA GRANDE MUTAZIONE DELLA GENETICA POLITICA

di Alberto Leoni – Ufficio di Presidenza Socialismo XXI |

In Italia, dopo la scomparsa del Psi, unica vera forza di governo con una visione coerente di sinistra, quello che è restato della sinistra (gli eredi del Pci con i successivi cambi di nome e le successive entrate) ha abdicato alle tre grandi idee chiave della sinistra.
La difesa dei deboli, la libertà di pensiero, l’eguaglianza attraverso la cultura non sono più un patrimonio di questa cosidetta sinistra almeno da 30 anni. Hanno cambiato aria.

Ma dove sono migrate le idee di sinistra?

“Alcune di queste, in particolare il perseguimento dell’eguaglianza attraverso la cultura sono semplicemente restate orfane, estranee sia alla sinistra che alla destra. Ma le altre due, la difesa dei deboli e la libertà di espressione, non si sono limitate ad abbandonare la sinistra: sono migrate a destra”….

“Da qui una mutazione strutturale del nostro sistema politico. La sinistra e la destra hanno cambiato il loro Dna”
(Luca Ricolfi- La Mutazione)

Ad integrazione.

Quanti provvedimenti, in nome del “politicamente corretto” di cui gli eredi del comunismo furono magistrali interpreti, sono stati presi. Le liberalizzazioni e le privatizzazioni erano il Verbo per salvare il Paese, chi vi si opponeva nemico del popolo; gli aumenti salariali andavano calcolarìti sulla inflazione programmata non su quella reale…. e ci siamo trovato dopo qualche anno retribuzioni più povere e lavoratori poveri; la flessibilità del lavoro, voluta nel 1998 da Treu introdusse forme strutturali di precarietà del lavoro, poi acuite nel Jobs Act renziano, ma la precarietà è una pessima compagna della vita se dura troppo e dal 2004 è iniziato l’assalto al buon sistema sanitario del Paese, minandolo come?

Nei numeri, nelle errate previsioni dei fabbisogni di personale, nel blocco dei turn over, nel taglio del 30% dei posti letto ospedalieri, tutte scelte pagate con la pandemia 2022-2022. Potrei proseguire con molti altri esempi ma è bene fermarsi a riflettere su una cosa: come si potrà riportare la difesa dei deboli ,la difesa delle libertà sociali ed economiche oltre che civili, il valore egualitario della cultura nel tradizionale alveo della sinistra?

Ma certamente non sarà una sinistra generica. Sarà una sinistra con i piedi per terra, ispirata al riformismo socialista, ad un nuovo grande sforzo di mediazione tra chi produce ricchezza e al coraggio di saperla distribuire con spirito nuovo e coraggio. Chi lo potrà fare con le carte in regola senza essere accusato di aver attraversato tutte le stagioni di questo trentennio?