Felice Besostri |

Comunicato

Così non va!

Ho appreso con stupore, che un governo, per la cui durata fino al 2023, abbia con notevole anticipo fissato la data per la celebrazione del referendum costituzionale per il 20 e 21 settembre insieme a 7 elezioni regionali, elezioni comunali e due suppletive senatoriali in Sardegna e Veneto.
Evidentemente sono poco sicuri della linea di difesa innanzi al TAR Lazio, che si deve pronunciare sul ricorso, da me curato, di undici cittadini elettori tra cui due professori di diritto costituzionale, Costanzo e Colaianni, su questioni strettamente connesse.

In quella sede ha sostenuto che si tratta di atti non impugnabili quelli relativi alle procedure referendarie. Con la decisione odierna tenta di far dire che bisogna fare un nuovo ricorso o che comunque il TAR non possa pronunciarsi.

“Un governo che abbia paura dei cittadini che difendono Costituzione è comprensibile -ha dichiarato l’avvocato Besostri, già protagonista dell’annullamento di due leggi elettorali- meno che non abbia fiducia nell’Avvocatura Generale dello Stato e nei Tribunali della Repubblica“

L’altra volta aveva convocato con deliberazione del 27 gennaio le votazioni per il 29 marzo, stavolta con deliberazione del 15 luglio per il 20/22 settembre, senza traccia dell’opuscolo informativo che l’11 giugno si era impegnato davanti alla Camera a fare.

“Le preoccupazioni del prof. Cassese, presidente emerito della Corte Costituzionale sono assolutamente giustificate” ha concluso l’avv. Besostri del Comitato NO al taglio del Parlamento.