LA SPECULAZIONE AI TEMPI DEL CORONA VIRUS «E DELLA LAGARDE»

 

di Renato Costanzo Gatti –  Socialismo XXI Lazio |

 

La Consob ha sospeso le vendite allo scoperto (short sales) per ben 85 titoli delle più importanti imprese italiane, a seguito dell’eccessivo ribasso di quei titoli, provvedimento similare è stato preso in Spagna per titoli spagnoli che hanno presentato la stessa situazione.

La Borsa è nata come sistema di miglior allocazione dei capitali, se voglio investire i miei risparmi comprerò in borsa quei titoli di quelle aziende che più mi danno fiducia di produrre redditi in futuro onde dare maggior valore ai miei risparmi. La Borsa invece, come diceva Keynes, è diventata un casinò, o meglio un casino.

La maggior parte delle operazioni si svolgono non per un investimento permanente (molte si svolgono fuori borsa), ma per operazioni a breve per speculare su differenze di quotazioni. Il gioco in borsa consiste nel comperare un titolo a 100 e venderlo subito dopo se la quotazione sale a 105, non si tratta di un guadagno generato dal lavoro, ma di un guadagno speculativo, simile al gioco d’azzardo.

Ancor più fantasiose sono le vendite allo scoperto. Esse sono generalmente utilizzate dai ribassisti, da coloro cioè che prevedono (o possono generare) un calo delle quotazioni. Prendiamo un titolo che vale 100 e io lo metto in vendita per 95 ma con la clausola che consegnerò i titoli tra una settimana perché al momento non posseggo il titolo che metto in vendita.

Chiaramente se lo vendo a 95 c’è chi pensa di guadagnarci comprandolo, ma c’è chi possedendo quei titoli e vedendo la diminuzione della quotazione da 100 a 95 teme un ulteriore crollo e quindi mette in vendita i suoi titoli contribuendo a far cadere ulteriormente la quotazione, per esempio fino a 90. A questo punto io compero il titolo a 90 e lo consegno come mi ero impegnato a fare guadagnando la differenza tra 95 (prezzo di vendita) e 90 (prezzo di acquisto).

In periodi di emergenza queste operazioni si intensificano proprio perché le quotazioni da un giorno all’altro scendono e salgono per importi notevoli, immaginarsi che il crollo a Milano dell’altro giorno ha fatto segnare il 17% e non gli usuali zero virgola. Ma qui si è messa di mezzo la Lagarde, che ha dimostrato tutta la sua incapacità se non peggio mala fede. Non sarei per chiedere le sue dimissioni, ma la sua rimozione con azione di responsabilità e richiesta di rimborso danni.