PIANO SHOCK DA 120 MILIARDI

 

di Renato Costanzo Gatti Socialismo XXI Lazio |

 

Renzi a Cinecittà presenta il piano triennale

Ne Il Sole 24 ore di martedì 28 febbraio, l’intervista a Renzi

“Sabato presenterete a Roma le vostre proposte per il rilancio dell’azione di governo. Riforma fiscale? Sblocco dei cantieri? Su che cosa punta Italia Viva?”

“Sabato all’Assemblea nazionale di Cinecittà presenteremo innanzitutto il Piano Shock per sbloccare i cantieri. Ci sono 120 miliardi di €: è fondamentale spenderli per creare posti di lavoro anziché dare sussidi assurdi come il reddito di cittadinanza. Sui temi del Piano Shock ci giochiamo punti di Pil che sono più importanti dei punti dei sondaggi. Offriremo al dibattito parlamentare anche le nostre idee sulle tasse e non solo. Le nostre sono proposte concrete, non chiacchiere”

A parte lo stile sempre pungente di Renzi che tra l’altro ritiene assurdo il reddito di cittadinanza e non parla dei suoi 80, ora 100 €, penso che sia da prendere in considerazione la proposta di un piano per spendere 120 miliardi. Io ritengo che occorra un piano per fare uscire il nostro paese dalla stagnazione e per rilanciare produzione, produttività, occupazione e salari. Sono quindi di massima d’accordo con questa proposta che va approfondita e discussa. Le osservazioni che faccio sono:

● Renzi afferma che ci sono 120 miliardi di €. Probabilmente parla di miliardi stanziati, non credo che ci siano nel bilancio dello Stato per il 2020 né ci saranno in quello del 2021 stante i 40 miliardi di clausole di salvaguardia da sterilizzare l’anno prossimo. Quando si dice stanziati significa che le opere sono previste in un bilancio di previsione ma che sono spendibili solo se esistono effettivamente i fondi necessari; cosa di cui dubito.

● L’importo di 120 miliardi in tre anni corrisponde al piano di emissione dei Certificati di Compensazione Fiscale, di cui abbiamo discusso ampiamente al recente convegno di Perugia, promosso da Socialismo XXI secolo.

● Certo il piano deve rispondere a criteri che garantiscano la messa in circolazione al 100% dei certificati emessi, impiegati laddove il moltiplicatore keynesiano è più alto, dove non si creino problemi fiscali di imponibilità o meno. Come abbiamo concluso a Perugia i 120 miliardi dovrebbero essere spesi in investimenti pubblici ad alto moltiplicatore soprattutto nel mezzogiorno.

Spero che si approfondisca il tema e si dibatta sulle mie osservazioni, auspicando interventi e critiche per poter portare all’esterno una proposta studiata e condivisa.