AMBROGINO D’ORO A BORRELLI. COMUNICATO DI SOCIALISMO XXI

La decisione della Giunta Comunale di Milano di conferire il riconoscimento alla memoria dell’Ambrogino d’oro – che annualmente il Comune ambrosiano attribuisce a personaggi  che hanno dato lustro alla città – a Francesco Saverio Borrelli ci lascia stupiti ed amareggiati.

Francesco Saverio Borrelli è stato, da magistrato, tra i protagonisti principali di una controversa ed alquanto discussa stagione giudiziaria e politica della storia della Repubblica, che ha lasciato piu’ macerie che soluzioni nella pratica del buon governo del Paese.

Il conferimento alla memoria della persona del prestigioso riconoscimento riapre ferite che potevano essere risparmiate al Paese.

Gli estimatori dello scomparso magistrato hanno spesso evidenziato la sua profondità ed il livello della sua “cultura giurisdizionale” e la sua fermezza comportamentale che animavano la sua azione a capo della Procura di Milano.

Noi, invece, non possiamo dimenticarci che nelle indagini del “pool” di  “Mani Pulite” da lui diretto non sono mancate colpevoli reticenze ed omissioni, comportamenti persecutori a senso unico spesso immotivati (basta vedere il gran numero di assoluzioni degli inquisiti già in sede di indagini preliminari ben superiori alle condanne), carcerazioni non sempre legittime usate come mezzo per indurre in delazioni come nel tragico caso del compianto Gabriele Cagliari.

Una stagione giudiziaria e politica che è in questi tempi oggetto di riflessioni assai critiche da piu’ parti  e persino anche autocritiche da parte di qualche protagonista di allora, e che ha prodotto effetti devastanti per la politica, in particolare verso vari settori di essa ed ingiustificate omissioni assolutorie per qualche altre parte.

Al Sindaco Sala, perciò, non sarebbe dovuto sfuggire che una tale decisione avrebbe riacutizzato sentimenti di rancore e di risentimento di cui non si sentiva proprio il bisogno in una fase – già di per sé – delicata e complicata della vita nazionale.