PER UNA EPINAY DEL SOCIALISMO ITALIANO. LA LETTERA DI VALDO SPINI

da Valdo Spiniriceviamo e pubblichiamo l’intervento svolto all’attivo del centro Italia.

…”La proposta di Socialismo XXI di una nuova Epinay”… “deve proporre di riunire formazioni politiche, gruppi ed associazioni mettendo fine a” divisioni “che indeboliscono tutti, attraverso un appello veramente unitario e aperto” …”l’obiettivo è realistico” e la “situazione politica può costringerci anche a studiare iniziative immediate”.

Le elezioni europee hanno dimostrato che, pur in difficoltà, il Partito del Socialismo Europeo è tutta l’altro che morto. In particolare, Pedro Sanchez col suo Psoe è destinato ad avere un ruolo anche nella definizione degli organigrammi istituzionali. Questo è molto importante anche per un’identità socialista italiana. Una delle scelte possibili e di fatto da vari compagni praticate alle ultime elezioni europee è stata di votare per lo spietzenkandidaten socialista, Frans Timmermanns attraverso il voto al Pd, ma finalizzato chiaramente a questo obiettivo.

Quanto alle liste per le europee messe in campo dal Pd, nel loro complesso erano chiaramente articolate in una parte di simpatie” macroniste”, in una parte che non aveva indirizzi precisi, e in una parte più sensibile all’appartenenza al socialismo europeo.
Tutto questo può fare spazio ad una presenza incisiva della tradizione socialista italiana nel dibattito politico programmatico che inevitabilmente si aprirà.
La proposta di “Socialismo XXI” di una assemblea costituente (una “nuova Epinay”) da realizzare nel 2020 è una proposta che ha dimostrato nella recente conferenza di Rimini di avere coagulato un’importante assemblea di compagni.

Essa si deve proporre l’intento di riunire formazioni, politiche, gruppi, associazioni, mettendo fine ad una diaspora che indebolisce tutti, attraverso un appello veramente unitario e aperto, che sappia parlare a tutte le militanti ed i militanti pur nelle varie esperienze di questi anni ed in particolare alle giovani e ai giovani che vogliono avvicinarsi a noi.
Infine, l’obiettivo 2020 è realistico, ma dobbiamo guardare attentamente alla situazione politica che può costringerci anche a studiare iniziative immediate.

Firenze, 1° giugno 2019