L’ACCORDO DE GASPERI-GRUBER

di Filippo Bovo

Il 5 settembre 1946, a margine della Conferenza di Pace di Parigi, veniva firmato il celebre Accordo De Gasperi-Gruber sull’autonomia del Trentino Alto Adige.

Il 5 settembre 1946, a margine dei lavori della Conferenza di Pace, i ministri degli Esteri italiano Alcide De Gasperi e austriaco Karl Gruber firmarono l’accordo che portava il loro nome e che doveva tutelare la condizione della minoranza linguistica tedesca del Trentino Alto Adige.

Come si era giunti alla stesura di questo importante accordo? Dopo la Prima Guerra Mondiale il Trattato di Saint-Germain aveva assegnato all’Italia uscita vincitrice il Trentino Alto Adige, popolato in prevalenza da abitanti di lingua tedesca, prevalentemente nell’Alto Adige ma anche, in misura minore, nel più meridionale Trentino. Il governo fascista, giunto in sella pochi anni dopo, adottò una svariate misure volte ad italianizzare in modo più o meno forzoso la popolazione locale. L’uso della lingua tedesca in pubblico e il suo insegnamento vennero per esempio vietati, mentre altri provvedimenti come l’obbligo d’italianizzare i cognomi miravano a disperdere l’identità etnica e culturale tedesca. A ciò si dovevano aggiungere altre misure di natura militare come l’edificazione del Vallo Alpino in Alto Adige, insieme ad una forte industrializzazione che coinvolgeva i settori bellici e dell’aeronautica. Infine vi era la politica demografica del regime fascista, che mirava a trasferire quanti più italiani possibile soprattutto in Alto Adige e a spingere molti cittadini di etnia e di lingua tedesca ad abbandonare le loro terre per andare a vivere in Germania.

Dopo l’8 settembre 1943 il Trentino e l’Alto Adige vennero occupati dalle truppe tedesche, e ceduti alla Germania dalla neonata Repubblica di Salò. Iniziò, sotto l’occupazione nazista, una pagina dolorosa ben rappresentata per esempio dal Lager di Bolzano. Molti altoatesini e trentini si arruolarono o furono arruolati, spesso obbligatoriamente, in due reparti al servizio della Wehrmacht: gli SS-Polizeiregiment “Bozen” ed il Corpo di Sicurezza trentino.

Dopo la fine della guerra le popolazioni di lingua tedesca, ladina ed in parte anche quella trentina, sperarono in una riannessione all’Austria. Vennero raccolte ben 155.000 firme che furono poi sottoposte al governo austriaco: Vienna spingeva infatti per un referendum. L’idea venne però rapidamente scartata, malgrado il benestare sovietico, e con l’assenso degli Alleati si giunse così ad un accordo fra l’Italia e l’Austria: per l’appunto, il De Gasperi-Gruber.

Il testo dell’accordo venne accluso al Trattato di Pace italiano del 10 febbraio 1947 con la seguente formula: “le potenze alleate e associate hanno preso nota degli Accordi… convenuti dal governo austriaco ed italiano il 5 settembre 1946”. Col ricorso a tale formula si rispettavano allo stesso tempo la richiesta di De Gasperi di presentare l’accordo come un libero impegno dell’Italia e l’esigenza di Karl Gruber di avere una garanzia internazionale della sua attuazione.

Il trattato venne prontamente rispettato ed attuato dall’Italia, che ripristinò l’uso ufficiale del tedesco nelle scuole e nei luoghi pubblici e reintrodusse i toponimi tedeschi, oltre a permettere il ritorno nel Trentino e nell’Alto Adige di molte persone di lingua ed etnia tedesca che negli anni del fascismo erano state spinte ad emigrare in Germania.

Ciò non bastò comunque a placare tutti gli animi: in alcuni ambienti austriaci e tirolesi non si accettava tanto di buon grado l’assegnazione del Trentino Alto Adige all’Italia. Le rivendicazioni austriache portarono così nel 1960 alla Risoluzione 1497 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite e poi un anno dopo alla Risoluzione 1661 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Sempre in quegli anni iniziava a manifestarsi il fenomeno del terrorismo separatista altoatesino, una pagina breve seppur molto dolorosa della storia italiana.

Malgrado tutto ciò, l’Accordo De Gasperi-Gruber ha funzionato resistendo alle sfide del tempo e facendo del Trentino Alto Adige un valido e ben gestito esempio di autonomia politica e regionale, una delle aree certamente più benestanti e meglio governate dell’intera Europa.

Fonte: opinione-pubblica.com

Decreto legislativo del capo provvisorio dello Stato 28 novembre 1947, n. 1430

L’articolo su la Stampa di Torino: L’Austria di Kurz riscrive il Risorgimento: “Cavour e Mazzini oppressori nazionalisti”