COERENZA E LEGALITÀ

di Ivo Costamagna

Un’altra cosa che si dice è che Lega e M5S stanno dimostrando coerenza. Mi chiedo e chiedo: rispetto a cosa? Non certo all’impegno preso con gli elettori, a partire dal fatto che mai avrebbero fatto alleanza insieme, visto anche gli insulti che si lanciavano. Abbiamo un ulteriore governo non votato dal popolo. Personalmente non mi scandalizza il fatto, in quanto ho sempre sostenuto, in linea con la Costituzione, che i governi si formano in Parlamento ma resto perplesso davanti alla definizione di governo eletto dal popolo.

Da Marzo ad oggi la Camera ha lavorato non più di dieci giorni sul decreto “dignità” e altri dieci per eleggere cariche e distribuire posti. La delibera retroattiva sui vitalizi è una grande manovra propagandistica che si dissolverà come una bolla di sapone sotto i colpi dei ricorsi, tanto è vero che i 40 milioni risparmiati sono stati subito impegnati per costituire un fondo per difendersi dalle prevedibili denunce. Il decreto “dignità” di sostanziale ha diminuito da 24 a 36 mesi i contratti a termine, incasinandoli burocraticamente, e reintrodotto i voucher. Poi abbiamo avuto solo grida, lotte per poltrone, confusione in economia con sbandamento dei mercati, blocco di opere e messa a rischio della piu’ grande acciaieria d’Europa, con la scusa che bisogna ristudiare i dossier e iniziative sui migranti, i cui arrivi erano diminuiti dell’80% nell’ultimo anno già con il governo Gentiloni.

Ma questi utilizzano le cose esistenti per fare vedere che con loro le cose cambiano. Stanno cambiando in peggio.

Nella Libia si era costruita un’alleanza con entrambe le fazioni in lotta, con i sindaci e i capi tribù, senza smentire la linea ufficiale di riconoscimento del governo di Tripoli, tessendo una solidarietà internazionale anche intorno ai nostri interessi in quel paese, insidiati dalle mire francesi e inglesi, generando un qualche fastidio nella Francia. Oggi ci troviamo con l’ostilità del generale di Tobruk, con buona parte dei sindaci e dei capi tribù, con la Francia che rientra prepotentemente nel gioco facendo approvare a Parigi una risoluzione per le elezioni a Dicembre, appoggiate dal governo di Tobruk, che ha espulso il nostro ambasciatore e che non parteciperà alla conferenza di Roma precedentemente convocata con l’accordo di tutte le parti, per trovare una soluzione unitaria.

Le grida non fanno una politica, anche se generano consenso strumentalizzando la paura e alimentando odio, razzismo. Nel frattempo lo spead sale e gli interessi sul debito per i titoli decennali sono saliti dall’1,95% al 3,27%. Sono “appena” 10 miliardi in più di interessi da pagare da parte dei cittadini.