di Aldo Potenza
Ufficio di Presidenza Socialismo XXI
La parlamentare laburista Yvette Cooper, ex ministro per il lavoro e le pensioni, sul quotidiano “The Guardian” nel 2018 osservava che i robot e l’intelligenza artificiale possono assicurare un beneficio per i lavoratori, ma anche un risultato negativo.
Sta alla politica evitare che ciò accada. E, dopo altre considerazioni, concluse affermando che “Ci sono voluti decenni perché nuove misure legislative, la crescita dei sindacati e l’emergere dello stato sociale affrontassero alcune ingiustizie della rivoluzione industriale e cominciassero a distribuire i benefici a tutti. Non possiamo permetterci di aspettare (nuovamente) tutto questo tempo”
Persino Bill Gates -osserva Bernie Sanders in un suo recente libro- propone che i Governi impongano una tassa sull’uso dei robot da parte delle aziende e aggiunge ” Se per un operaio in carne ed ossa che svolge un lavoro in fabbrica del valore di 50.000 dollari, il reddito è tassato, se a fare la stessa cosa provvede un robot , si potrebbe pensare di tassare il robot a un livello simile”
A San Francisco si pensa alla fattibilità “di una imposta statale sul ruolo paga per i datori di lavoro californiani che sostituiscono un dipendente umano con un robot. Le società che rimpiazzeranno le persone con i robot dovrebbero pagare una parte dei precedenti contributi lavorativi versandoli in un apposito fondo” Ovviamente sulla destinazione del fondo la discussione è aperta. In California si pensa alla riqualificazione degli operatori espulsi, in Italia si potrebbe pensare al finanziamento della sanità esclusivamente pubblica o al sistema pensionistico.
Ciò che importa è iniziare a proporre interventi subito e non dopo per recuperare il tempo perduto.
Occorre capire che l’attuale sistema fiscale è volto a tassare la manodopera e non il capitale, ma quando il capitale diventa anche manodopera allora il sistema fiscale va rivisto anche per evitare che l’automazione riduca le entrate fiscali.
La questione sollevata può essere affrontata anche con altre proposte, ma è urgente ormai che tra forze politiche, sindacati e Associazioni imprenditoriali si apra il confronto per evitare che le conseguenze siano svantaggiose per i lavoratori.
E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete.