RICORDARE FELICE BESOSTRI. DIFENDERE LA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE

di Aldo Potenza

Ufficio di Presidenza Socialismo XXI |

Oggi e i prossimi giorni saranno ore di dolore per la gravissima perdita, ma se conosco Felice, non sarebbero le belle espressioni e ricordi della sua integrità morale e politica ad interessarlo, ma la certezza che il suo impegno non cadrà nel vuoto.

Besostri è stato un grande socialista, ma non un amante dei simboli, il suo socialismo viveva nella fedeltà ai principi e all’etica socialista che si esprimeva nella costante e a volte solitaria difesa della libertà e, in particolare, nella difesa dei principi costituzionali che la destra di tutto il mondo considera intrisa di ideali socialisti.

Oggi, ma anche nel recente passato, in Italia è in corso una continua aggressione contro la Costituzione condotta da varie maggioranze nel tentativo di conquistare più potere all’insegna della governabilità che la politica non riesce a garantire conquistando il consenso elettorale.

Prima si sono ridotte le rappresentanze nei comuni, nelle regioni, poi si sono rese le province simulacri inutili di ciò che furono, poi si è proceduto alla riduzione dei parlamentari.
Si sono sperimentate forme di presidenzialismo nei Comuni e nelle Regioni con risultati che dovrebbero far riflettere almeno sulla qualità di ciò che ha comportato.
Ma come non bastasse tutto ciò sono state approvate leggi elettorali truffaldine utili ad una ristretta quanto mediocre oligarchia capace solo di assicurare un futuro a se stessa.

Adesso si vorrebbe procedere a dividere l’Italia con l’autonomia differenziata e con un premierato pasticciato e rivelatore solo della continua ricerca del potere ottenuto rendendo il parlamento quasi un inutile orpello di ciò che invece dovrebbe essere.

E’ un lento processo che dura da anni e che rischia di addormentare la coscienza critica degli elettori che invece di ribellarsi o si affidano ad imbonitori che rischiano di affossare ulteriormente la nostra democrazia, o si rifugiano nell’astensionismo che è come nascondere la testa nella sabbia con la speranza che altri facciano ciò che essi non hanno il coraggio o la voglia di fare.

Besostri è stato lo strenuo difensore anche dei disertori delle urne, è stato per anni il difensore delle minoranza etniche, nella sua incrollabile determinazione ha incontrato poche sostegni, ma non si è mai arreso.

Ora spetta a noi, a tutti i cittadini che vogliono difendere i diritti costituzionali per se stessi e per i propri figli seguire l’esempio di Felice, unirsi a prescindere dalle appartenenze politiche ad una lotta per cambiare le leggi elettorali truffaldine, per ostacolare i tentativi autoritari che si nascondono nelle iniziative di riforma costituzionale in atto.

Oggi, senza Besostri, non più il tempo di attendere che altri facciano ciò che spetta a noi.

Socialismo XXI c’è e siamo convinti che anche altri siano disposti a lavorare per questi obiettivi. Liste civiche, partiti, associazioni, corpi intermedi dello Stato possono e devono innanzitutto lavorare per garantire la democrazia e contrastare iniziative che la rendano ancora più fragile se non addirittura solo una finzione di ciò che dovrebbe essere. Dopo ciascuno seguirà la strada che riterrà conforme alle proprie aspirazioni politiche.

La storia ci insegna che se non si colgono i segni o si sottovalutano i segnali di una involuzione autoritaria dopo sarà troppo tardi.