L’ALTERNATIVA ALLA DESTRA IN ITALIA SI COSTRUISCE CON I VALORI DEL SOCIALISMO 


di Luigi Ferro – Presidente di Socialismo XXI |

L’ultima tornata elettorale in ordine di tempo ha confermato l’ascesa prevedibile in termini di consenso della destra oggi al governo e la non meno prevedibile sconfitta del centro-sinistra. Inutile esprimere giudizi su una debacle annunciata. Il dato politico però rilevante è che coloro che si erano illusi di un effetto Schlein sono rimasti particolarmente delusi. Il PD non ha svoltato con la nuova segreteria, e soprattutto, cosa ben più grave, ha abbandonato quel percorso costituente per costruire qualcosa di nuovo e di dirompente nel panorama politico italiano. Se fosse stata una vera costituente! Cambiare per non cambiare.

Ovvero, l’elezione di un nuovo segretario non produce dei passi in avanti, quella necessaria discontinuità, se non è accompagnata da una linea politica chiara, condivisa e coerente, e non dettata da scelte prese in perfetta solitudine. Trasformare un partito non è cosa semplice, si intenda, ma il percorso intrapreso possiamo definirlo errato. Il voto alle amministrative rappresenta un riscontro inequivocabile, formidabile, che in un sol colpo ha cancellato le illusioni di taluni dopo l’elezione di Elly a segretaria del PD, mandando in soffitta le velleità di un PD a vocazione maggioritaria. 

Ma i problemi del PD sono quelli della sinistra italiana. Un’area politica senza identità, ancor prima dell’assenza di un vero leader, senza idee e progetti di trasformazione della società. Evocare in queste settimane un certo ”passato” non paga ed è alla lunga penalizzante, se manca un progetto politico per il Paese che guardi al futuro, che abbia una visione del futuro. E che parli alle nuove generazioni. Una crisi, quella dei partiti di sinistra, che in maniera preoccupante coincide con la crisi della democrazia. 

La mancanza di una proposta politica e di conseguenza di una alternativa alla destra che si costruisce con le idee e non con gli slogan, pena la marginalizzazione della sinistra, oggi arroccata su sé stessa, autoreferenziale, spocchiosa, lontana dalla società e dai bisogni reali dei cittadini, consegneranno per molto tempo ancora alla destra la guida del Paese senza una svolta. 

La soluzione, ritengo, è da ricercarsi nelle diverse dimensioni del nostro vivere e agire. 

Il primo passo da compiere è la centralità della persona contro il relativismo neoliberista dettato dall’egoismo. Il secondo passo è la lotta alle disuguaglianze e alle ingiustizie sociali e ambientali. Il terzo passo è il tema della partecipazione democratica riferita non solo alle istituzioni del nostro Paese, ma in special modo ai partiti perché attraverso il confronto aperto, informato, acceso, razionale, si ristabilisce quel riequilibrio, oggi saltato, con le persone. Il quarto passo riguarda il contrasto alla sistematica concentrazione del controllo della conoscenza promuovendo la concorrenza dei mercati e la rimozione di barriere monopolistiche, e considerando la conoscenza o il sapere, un bene primario dell’umanità che ci rende tutti liberi. Il quinto passo riguarda la lotta al precariato per garantire il futuro e il lavoro come strumento di dignità e di emancipazione. Il sesto passo è la giustizia sociale. Il settimo passo la tutela dei diritti politici e civili. 

Questi sono i valori del socialismo per ripartire. Su questo terreno siamo tutti impegnati per costruire una società giusta e libera. Per costruire un futuro libero e prospero. 

SOCIALISMO XXI è in prima linea da anni nella costruzione di una vera alternativa a sinistra che non prescinda dai valori del socialismo. 

L’alternativa alla destra si progetta su solide basi valoriali che rappresentano i capisaldi del socialismo e che devono assurgere a linguaggio universale della sinistra, ancora alla ricerca del paradigma perduto. Ciò non vale evidentemente per Noi. Ed è questo che ci differenzia dall’essere di destra. Quel senso di appartenenza che si identifica in un’idea della società e del mondo volta al cambiamento, allo sviluppo, al progresso, al benessere, senza dimenticare nessuno. Il linguaggio da adoperare per non rincorrere quel mondo neoliberista che ha generato solo differenze sociali, solitudine, confusione, smarrimento. 

Di qui si passa, avrebbe detto Bissolati. E da qui si deve ripartire, ma molti ancora una volta fingono di non comprendere, di non ascoltare, e i risultati elettorali sono sotto gli occhi di tutti. Il partito che intendiamo costruire, non da soli ovviamente, ha queste finalità e procederemo speditamente affinchè il tavolo nazionale di concertazione avviato a Roma lo scorso 21 gennaio, possa conseguire il risultato politico che auspichiamo. 

Una grande organizzazione, autonoma, indipendente, forte, europeista, di orientamento e/o ispirazione socialista, senza tentazioni reduciste, di sinistra, capace di concorrere al cambiamento nella giusta direzione per costruire un vero consenso attorno agli obiettivi di giustizia sociale, ambientale, del lavoro. 

Un partito, non un cespuglietto, fatto di donne e di uomini, insieme responsabilmente per il bene comune, con una prospettiva, con solide basi valoriali, in grado di trasformare la nostra società, di dare risposte e di rappresentare la vera alternativa alla destra di governo. Pronta a lanciare la sfida sul piano politico. 

Un obiettivo ambizioso, ma che abbiamo il dovere di raggiungere. A qualunque costo. 

Le considerazioni fin qui esplicitate, sono note, anche a quel mondo politico di sinistra, non pienamente consapevole che la svolta è quella propugnata da SOCIALISMO XXI. 

Ma il profondo senso di responsabilità verso il Paese, ci impone una reiterazione dei concetti e delle soluzioni politiche fino alla noia a quelli ancora recalcitranti, in attesa di un Messia che non arriverà, fermamente convinti che è l’unica via d’uscita per rilanciare la sinistra in Italia, per costruire una opposizione in Parlamento e nel Paese che ai “NO” avanzi proposte di cambiamento e di soluzione dei problemi. 

Sui valori del socialismo è possibile sconfiggere una destra conservatrice, con una visione del mondo settaria, divisiva e con velleità di modifica dell’architettura costituzionale esponendo il nostro Paese al rischio di torsioni autoritarie passando dall’autonomia differenziata alla riforma in senso presidenziale. 

“…su fratelli, su compagne, venite in fitta schiera, sulla libera bandiera splende il sol dell’avvenire”.