SYSTEM MARGINAL PRICE (SMP)

di Renato Costanzo Gatti – Socialismo XXI Lazio |

Premessa

Il System marginal price è un sistema di determinazione di un prezzo uniforme a fronte di diverse fonti di produzione di un bene (in questo caso pensiamo ai prodotti energetici).

Ciascun operatore comunica il suo prezzo di offerta ed il quantitativo offerto ad un regolatore centrale che ne prende nota, così come prende nota della domanda proveniente da tutte le centrali di consumo. Determinata la quantità totale domandata il regolatore centrale determina quali offerte sono necessarie per soddisfare la domanda e determina il prezzo uniforme pari al prezzo più alto (prezzo marginale) tra le offerte accettate.

Esempio semplificato. Poniamo di ricevere 6 offerte di pari quantità ai seguenti prezzi:  11, 10, 9, 8, 7, 6, 5

Poniamo che la domanda sia di 4 quantità, allora l’equilibrio si trova fissando il prezzo (quello marginale) di 8 per cui le offerte al prezzo inferiore guadagneranno un margine rispettivamente di 1, 2 e 3.

Osservazioni

Quello esposto è il sistema adottato dalle regole europee e recentemente sorgono dubbi sulla sua capacità di regolamentazione, dubbi che nascono da serie e complesse problematiche.

● Il prezzo marginale è quello spot del giorno prima ed è spesso indicato come il “costo” marginale ovvero il costo variabile, ovvero escludendo l’incidenza dei costi fissi (ivi inclusi gli ammortamenti dei macchinari produttivi). Con tale considerazione il fornitore che ha quotato ad 8 la sua offerta, vendendo ad 8 non sarà in pareggio ma perderà la copertura dei costi fissi; le unità produttive inframarginali riceveranno una remunerazione superiore ai propri costi variabili coprendo così (parzialmente o in toto) i costi fissi.

● L’offerta in particolare di energia è caratterizzata da una diversa gamma di tecnologie produttive (dal gas, dal nucleare, dall’idroelettrico, dalle rinnovabili) che vedono una diversa composizione tra costi variabili e costi fissi. Ad esempio le rinnovabili hanno costi variabili (sole e vento) vicini allo zero, ma hanno alti costi di investimento e quindi di ammortamento degli stessi. Il nucleare ha costi variabili bassi, il gas è quello con costi variabili più alti. Secondo l’agenzia ACER, che coordina i regolatori europei il rapporto tra costi fissi e costi variabili è all’incirca di 25/75 per le centrali a gas ed esattamente l’opposto per le fonti rinnovabili.

● Il sistema ignora la prassi dei Ppa ovvero degli accordi stipulati per l’acquisto di energia dal produttore a lungo termine. Putin in occasione dell’incontro alla camera di commercio di Milano agli inizi dell’anno, ci ha fatto notare che l’Italia acquista, grazie a contratti a lungo termine, il gas ad un prezzo pari alla metà del prezzo di mercato (Smp) di quel mese, immaginarsi rispetto al prezzo odierno. Questi sono una forma di profitti extra generati dal sistema (non sono quindi una truffa).

● Le energie rinnovabili non garantiscono continuità di offerta (mancanza di sole o di vento) e l’energia non è immagazzinabile. Il gas può essere estratto in quantità volute e può anche essere immagazzinato.

● Col sistema Smp è possibile che operatori potenti esercitino il loro potere per esempio attraverso il capacity withholding, ovvero se sa che in una certa ora un suo impianto potrebbe essere marginale, ha interesse a non metterlo a disposizione rendendo quindi necessario l’ingresso di un altro produttore a prezzo marginale superiore determiando quindi un aumento nel prezzo del sistema Smp.

● Non ci si cura di conoscere perché i costi siano così diversi dovuti cioè a diversa produttività ovvero da rendita o da diversa tecnologia di produzione.

Pay as bid

Col sistema “pay as bid” (peraltro adottato per acquisti al di fuori del sistema Smp), ogni acquisto è eseguito al prezzo (pieno) richiesto dal produttore e accettato dall’acquirente. Ciascun operatore stabilisce il suo prezzo in corrispondenza del quale è disponibile a vendere senza che ciò influenzi gli altri operatori concorrenti. L’operatore dovrà quindi fare una offerta cercando di indovinare il prezzo che si formerà sul mercato al fine di poter piazzare la sua produzione. Se il mercato è sufficientemente competitivo e l’informazione sufficientemente completa, il pay as bid potrebbe essere un meccanismo preferibile.

Attenzione però alle premesse richieste ovvero: mercato competitivo, informazione sufficientemente completa. Sappiamo benissimo che spesso, troppo spesso, la competitività si trasforma in “cartello” (questa sì è truffa) e l’informazione è per sua natura asimmetrica. L’affidarsi al cosiddetto “libero mercato” non è sempre una soluzione.

System average price

Torniamo ai dati del Smp, ipotizziamo che i prezzi richiesti dai produttori siano i costi pieni (variabili più fissi). Il regolatore centrale (monopsomista) conoscendo la domanda di 4 quantità, acquista le offerte di 5, 6, 7 e 8 per un totale di 26 con un costo medio di 26/4 ovvero 6.5 che determinerà quale prezzo uniforme di sistema. Ma l’autorità di regolamentazione sarebbe anche chiamata ad indagare sulle diverse cause delle differenze di prezzo segnalando quindi all’autorità programmatoria le modalità produttive e le tecnologie più adatte verso le quali orientare programmaticamente la produzione di quel bene.

Cosa propongono i nostri politici

Mi pare, ma gradirei essere smentito, che la genialità dei nostri politici si trasformi in due tipi di provvedimenti: eliminazione delle accise, nuovi ristori.

L’eliminazione delle accise ha la sua efficacia ma in sostanza realizza la riduzione dei prezzi al consumo mediante la riduzione delle entrate fiscali, incidendo sulla fiscalità, con ciò socializzando l’onere sui contribuenti, ben sapendo ed avendo ben chiaro chi sono i contribuenti.

L’ulteriore ricorso ai ristori (anche questi pagati dai contribuenti) sta trasformando il “governo dei migliori” in “un govero di ristoratori”.