LA NOSTRA RISPOSTA A MARTELLI: L’IDEA SOCIALISTA E’ VIVA E NON PUO’ ESSERE RIMOSSA

 

 

di  Silvano Veronese – Vice presidente Socialismo XXI e Alberto Leoni  Coordinatore Nazionale Unità Socialista|

 

Caro Claudio,

il nostro Presidente compagno Aldo Potenza, trovandosi ricoverato  in Ospedale a Perugia per sottoporsi ad un delicato intervento (a Lui rivolgiamo i più affettuosi auguri di pronta guarigione), ci incarica di rispondere alla Tua cortese lettera, pubblicata anche sull’Avanti! in edicola in questi giorni.

L’abbiamo apprezzata per la disponibilità al confronto, per la chiarezza delle intenzioni del Tuo progetto, ma anche per l’attenzione che hai riservato alle nostre osservazioni e per la quale Ti ringraziamo.

Nello scambio di opinioni intercorso, avrai certamente compreso che non è intenzione della nostra Associazione “Socialismo XXI” né divenire nè favorire la nascita dell’ennesimo “partitino” socialista di cui non si sente il bisogno: è capitato spesso in questi ultimi vent’anni e Tu giustamente lo hai criticato nella Tua lettera.

Il nostro è un tentativo  “dal basso” di vari compagni, molti compagni di base, che non nutrono ambizioni personali se non quella di rivitalizzare – come anche Tu affermi – l’idea socialista offuscata e persino rimossa da spregiudicati ed interessati commentatori politici, operatori dell’informazione, studiosi. Sembra per costoro che la gloriosa storia di un Partito che ha modernizzato l’Italia, nel progresso sociale e nella libertà, non sia mai esistita.

Non è superata l’idea che il socialismo non sia solo una ideologia del secolo scorso, ma sia anche un modello di vita e di comportamenti sociali; è un modello di organizzare la società che aiuta gli ultimi ad esserlo meno;  che fa sentire, in una società più libera, ma certamente più diseguale, meno solo chi oggi lo è.

Riteniamo anche che un socialismo umanitario debba valorizzare il merito, la professionalità, l’impegno della persona “liberando” le molte energie positive individuali e collettive che permettono un progresso per l’intera società.

Non possiamo pensare di essere soli nel portare avanti questi intendimenti; ci sono soggetti individuali e collettivi, figli di altre culture (ma contigue e non contrastanti la nostra) che possono essere “compagni di viaggio” che arricchiscono il recinto del “riformismo”.

L’unico modo per verificare la possibilità di una tale convergenza, anche organica e non solo elettorale, è rappresentato dal confronto e dalla condivisione di una piattaforma programmatica costruita sulle risposte concrete che il Paese da anni attende. Urgono  riforme e soluzioni quotidiane ai gravi problemi che investono l’Italia, anche da prima dello scoppio della grave pandemia virale.

Hai elencato una serie di prese di posizione, Tue e degli amici dell’Avanti! su vari problemi ed in linea di massima esse sono in sintonia con nostre posizioni che abbiamo elaborato in 12 tesi (nella nostra Conferenza costitutiva di Rimini dell’inizio del 2019), in quattro videoconferenze organizzate dal Tavolo di confronto del C.U.S. (Comitato aperto ad altre associazioni di ispirazione socialista) sui temi della salute e del governo della pandemia, del lavoro, dello sviluppo produttivo e dell’economia reale, della scuola. Il materiale di questi lavori è raccolto nel sito web di “socialismo italiano 1892” che ha anche il ruolo di archivio delle nostre pubblicazioni e prese di posizione. Abbiamo adesso in animo di organizzare altri tre momenti di approfondimento aperto sui temi delle riforma fiscale, della riforma istituzionale, della riforma della giustizia e della Magistratura.

Prendiamo atto della Tua importante iniziativa sul secondo tema che riteniamo di comune interesse sulla quale potremo dare un nostro contributo. Ci farebbe, in particolare, piacere averti come relatore sul tema, già in agenda governativa, già oggetto dell’avvio di una campagna referendaria della riforma della giustizia e della magistratura. Molte resistenze stanno cercando di affievolire l’iniziativa, in materia, del Governo Draghi e non sarebbe male che, almeno su questa battaglia, tutti i socialisti, tutti i sostenitori dello Stato di diritto e della “giustizia giusta” si ritrovassero vicini.

Rimangono due aspetti sui quali Vi sono tra noi delle opinioni diverse. D’altronde non saremmo più socialisti….

Il primo aspetto: hai definito, con chiarezza, non utile la politica dei “due tempi”, cioè il nostro intendimento di “riunire prima i socialisti” poi, in seconda battuta, “ i riformisti”.

Premesso che – come anche Tu hai spesso ricordato anche sull’Avanti! – non c’è mai stato un riformismo liberale, si tratta di vedere – programmi alla mano – quale riformismo intendono praticare alcuni possibili interlocutori e persino alcuni gruppi socialisti che in questi anni si sono aggregati o integrati con forze conservatrici o populiste-sovraniste.

Se una aggregazione non deve corrispondere solo a calcoli elettorali o ad aspetti organizzativi che anche Tu condanni, l’unico modo di verificare le convergenze è di verificarle sui contenuti delle proposte politiche e non sugli schieramenti.

Nel pieno rispetto della Tua opzione (NO ai “due tempi”), pur diversa ma non in conflitto  con la nostra, noi continueremo a covare l’ambizione di rimettere insieme i tanti, se non tutti, socialisti dispersi nella diaspora ed altri  che si sono rifugiati nella scelta dell’astensione per non abbandonare gli uni e gli altri ad un triste destino di emarginazione politica.

Il secondo aspetto riguarda Carlo Calenda. Una persona di spessore, che tu hai assunto come interlocutore privilegiato. In contrasto con questa Tua disponibilità,  Calenda – come si legge dalla sua intervista a “Repubblica” – sembra ora  perseguire un disegno,  che consideriamo alternativo, di aggregazione con forze anche a forte orientamento liberista. Nessun cenno ai  socialisti né alla Tua disponibilità.

Analoga “rimozione” anche nell’appuntamento di Milano con gli stessi soggetti collettivi allargato anche ai centristi di Tabacci, a “Base” di Bentivogli ed ai Verdi “riformati” di Sala. Non c’è traccia di un riferimento a Te ed ai socialisti. Ci sembra un atto di ingenerosità nei Tuoi confronti e l’ennesima manifestazione di rimozione nei confronti dei socialisti. Non trovi?

Se questa posizione dovesse perdurare, non Ti sembra necessaria la costruzione a sinistra (ovviamente una sinistra “di governo”) di una “gamba” di orientamento socialista come abbiamo piu’ volte sostenuto, evitando confusioni politiche, non in nome di una purezza sterile, con chi ignora la nostra esistenza ed una necessaria omogeneità di visione del presente e del futuro con essa ?

Avremo modo di continuare un nostro confronto e frattanto Ti inviamo, anche a nome di Aldo Potenza e degli compagni dell’Associazione, un fraterno saluto.