ANCORA SUL NEXT GENERATION EU

 

di Renato Costanzo Gatti Socialismo XXI Lazio |

 

Cambio di passo

Nonostante tutte le polemiche politiche (che con Salvini giungono alla proposta di non accedere al Next Generation EU e ricorrere invece ai risparmi degli italiani) ritengo questa proposta un passo avanti decisivo verso una Europa che, con l’emissione di eurobonds, muta la sua natura di occhiuto ragioniere per diventare qualcosa di più strutturato.

Certo, l’entusiasmo, anche se moderato, viene subito gelato dal comportamento dei paesi dell’est alla proposta della von der Leyen di rivedere il trattato di Dublino. Comunque qualcosa si sta muovendo, e soprattutto l’Italia dimostra di essere presente ed anche un po’ più protagonista.

Un principio unitario di sinistra

Ora il problema è come utilizzare i fondi che dovrebbero arrivare dall’Europa. Mi pare che piuttosto di addentrarci, cosa che comunque non mancherò di fare, nell’esame del merito dei progetti proposti dal governo, cosa che ci disperderebbe sui contenuti e sulle valutazioni di merito, sarebbe meglio concentrarci su due principi basilari sui quali mobilitare tutte le forza di sinistra; principi chiari e semplici, parole d’ordine sulle quali radunare le disperse truppe di quella che una volta era la sinistra:

Principio numero 1

RECOVERY FUND: NON SPENDERE MA INVESTIRE

I fondi ricevuti devono servire a creare PIL e quindi dare alla prossima generazione le risorse che, oltre a modificare l’assetto dell’azienda Italia più produttiva e tecnologizzata, la aiutino a ripagare il prestito. Il che vuol dire che tutti i fondi vanno in investimenti e non in spesa corrente o minori imposte.

Principio numero 2

NON UN EURO REGALATO AL CAPITALE

I fondi che ci vengono erogati vanno restituiti, quindi devono essere investiti dalla comunità per la comunità e non possono quindi essere regalati sotto forma di sussidi, fondi perduti, agevolazioni fiscali o quant’altro al capitale privato che se ne approprierebbe e poi non parteciperebbe al rimborso del prestito. Van bene imprese pubbliche, partecipazioni societarie in imprese miste, prestiti fruttiferi a imprese private, non sono accettabili trasferimenti netti dalla comunità al capitale privato.