di Massimo PeruzziSocialismo XXI Lazio |

 

E’ indispensabile oggi, fare una seria riflessione sul domani che andremo a vivere noi Socialisti. O chi si sente e vive da Socialista decide di farlo a prescindere di tutto ciò che gli gravita intorno e si ricomincia ad essere “socialista”, riunirsi, radunarsi,  ricreare colloquio con tutti i compagni,  ricominciare a sentirsi il Socialista che si era e si è dentro, oppure saremo costretti a vivere di illusioni, rammarichi e rivisitazioni di un tempo che fu.

Citare sino alla noia Turati, Matteotti, Nenni, Pertini, Craxi e fare forbita accademia di un mondo che no, non c’è più, ma che non siamo stati capaci, umili e tanto socialisti da mantenere in vita. E’ inutile fare Accademia, bisogna ricominciare ad individuare quelli che sono i punti critici del proletariato attuale che potrà pure parlare più sensato, più colto, motivato, vestirsi non più obbligatoriamente con una tuta o un grembiule da lavoro, saper usare un PC, ma sempre proletariato rimane. 

Dobbiamo riuscire a comprendere che è inutile, dannoso riuscire a rappresentare un esiguo numero di aderenti, pur se i gruppi risultano numerosi, come una odierna analisi evidenzia, ma in definitiva annoveriamo, ad esempio, dieci raggruppamenti, per così dire, socialisti, che alla luce dei fatti non contano assolutamente nulla, con sommo gaudio degli avversari che per la loro maligna ed interessata indole parapolitica, hanno indotto la popolazione, stanca di ruberie, collusioni, ammanchi, peculati di vario colore e genere, a cercare di porre rimedio assecondando l’illusorio progetto del depauperamento del numero di deputati e senatori, aprendo la strada ad una futura e possibile gestione del Governo da parte di una ristrettissima cerchia di prestabiliti potenti nominati da un “Sistema” dove il popolo torna ad essere un fattore numerico anziché libero e valente, fenomeno innescato  da una “forza” politica che della stessa non conosce né la parola né il significato.

La popolazione tornerà a godere di quanto prestabilito dal futuro “burattinaio”, di lavorare se questi organizza un “ciclo produttivo” che interessa a lui e non certo alle famiglie dei lavoratori, dove la libertà di crescere non sarà più di tutti, ma dei prescelti o preferiti dal “Sistema”. Ed i Socialisti, almeno a mio modesto parere, debbono cessare di interessarsi alla sparizione di una certa sinistra, ad un certo modo di contrastare una riemergente destra, ma dobbiamo interessarci esclusivamente e solamente di ricreare il Socialismo in questo Governo, Regione, Provincia, Comune e preoccuparci di raggiungere questo solo fine e quindi rivivere.

Sono anni che si sente incitare, esclamare … Avanti!, ma non ci siamo resi conto che proprio chi ci rappresentava sul palcoscenico politico, ci aveva costretto a tornare Indietro. Nencini, Renzi ed Italia Viva, è stata la goccia che ha fatto traboccare l’orlo del bicchiere di fiele che ci hanno indotto a trangugiare. Non sono nessuno, ma invito i compagni a riflettere sullo sparato della attuale condizione del Socialismo nel nostro Paese, e cogliere ed accettare l’invito che facciamo noi tutti dal più piccolo, quale il sottoscritto, al più emerito e titolato a farlo, di Socialismo XXI, a che ci si ritrovi tutti a Genova per riguardarci tutti negli occhi, portare i nostri progetti, avanzare le proposte e quindi a partecipare alla stesura di un programma di ricomposizione di intenti, unità e traguardi.

Abbiamo subito l’onta della gogna, della mortificazione dell’allontanamento da tutti per poi diventare lo “zerbino” di tutti? Riuniamoci, ricomponiamoci, e riacquisiamo valenza, poi ci sarà tutto il tempo, all’interno di una famiglia socialista, di discutere tra di noi. 

Ma in Famiglia, Budda sacro e non in un salotto o dinnanzi ad una telecamera!