di Massimo PeruzziSocialismo XXI Lazio |

Ho letto e riletto in questi ultimi tempi di socialisti che si lamentano ”di come stavamo”, di quando c’era Craxi, di quanta ed eccelsa, la figura di Turati, di come sia amato Pertini Presidente e Partigiano e via dicendo.

Ma nessuno, nessuno che fa una riflessione sul perché ha avuto vita e progredita la Lega e non meravigliarsi; di come abbia potuto in pochi anni una accolita di esaminandi della maturità parlamentare sorgere, progredire, diffondersi e raggiungere le poltrone del Governo, senza andare a cercarne i motivi e le cause; di come si sia progressivamente, avvenuta e procrastinata la disgregazione del PD e non averne colta l’occasione di accelerarne il decorso; ritrovarsi a cedere ad un fuoriuscito da quel partito, la possibilità di dare vita in Senato ad un qualcosa che Socialista non era, non è e non sarà mai.

Nessuno che abbia dato adito ad un mea culpa generale, per l’ignominiosa percentuale politica raggiunta, o meglio fatta raggiungere, al depauperato Psi, di numero, valori e contenuti.  Il Psi, avrebbe dovuto tracciare un diverso percorso politico nel Paese, avrebbe dovuto con umiltà ricomporre le proprie fila sguarnite di tesserati, idee, e programmi ed assumere un ferreo impegno, ricollocarsi accanto ai cittadini senza più fiducia nelle istituzioni e dargli la speranza e lo spunto per riacquisire dignità politica e sociale.

Ma questo doveva avvenire dopo aver ricomposto i pezzi del Psi, smembrato da quanti intrisi di convinzioni inappropriate, si sono accinti, negli anni, a perseguire qualcosa che al suo popolo, al proletariato, non era affatto destinato, anzi.

E mentre i vari falsi profeti di nuovi socialisti e pseudo socialisti si davano da fare per cercare di togliere al Psi un numero di socialisti, per dare vita ad espressioni lamentose di ricerche di spazi che servivano solo a loro, lo, ormai sparuto drappello socialista, scemava sempre di più.

E chi, in Socialismo XXI ce ne sono molti, respira socialista e ne ha masticato nel tempo quando si era orgogliosi nel dichiararlo e dimostrarlo, si è inchiodato nella mente un’idea fissa, quella di riunire tutte le “espressioni” che dal Socialismo sono fuoriuscite e ricostituire un solo pensiero, una sola voce, un solo socialismo che non si abbina ad altri aggettivi perché Socialismo è un sostantivo che si identifica, si esprime e ha un solo significato, essere accanto, vicino, a sostegno del popolo e non a suo scapito ed insieme ad altri che non hanno mire arriviste, perché negli anni lo hanno professato con più o meno merito e dal profondo del loro intimo si sono dedicati a riunire, rivisitare e produrne, insieme alla esperienza di molti altri convinti di farlo, un Psi che abbia una sua esatta dimensione e consapevolezza delle esigenze dei settori lavorativi e di come la improvvisa evoluzione tecnologica, abbia reso sempre più palesemente fragile il sistema Governativo da sempre configurato con sistemi e metodi di altri tempi.

E la fragilità dell’ intero “Sistema” si è evidenziata con lo scoppio della pandemia derivata dal Covid 19 che impone previsione e progetti per arginarne, nell’immediato futuro, le disastrose conseguenze.

Socialismo XXI questo si è prefisso, riunire le varie modalità di pensare Socialista, raccoglierle intorno ad un “Tavolo di Concertazione” e sublimarle con un unico denominatore tale da riconfermarne la validità di pensiero comune e di raggiungimento di un unico obiettivo, ridare al nostro Paese il PSI che merita.

Avanti compagni, Genova è il nostro comune obiettivo!