UN GIOVANE E NUOVO SOCIALISMO

 

di Massimo Peruzzi Socialismo XXI Lazio |

 

Allora, dopo evoluzioni da trapezisti del “grande tendone“, la politica ha assunto la propria conformazione di calderone in cui convergere e cucinare la miriade di interpretazioni che i “grandi eletti” si sono impegnati da 25 anni a questa parte, a cercare di emulare per assumere le vesti di “primo parlamentare” senza peraltro riuscirci, e riducendo così una seria e nutrita massa popolare con concetti e contenuti, in un agglomerato di nozioni, linguaggi finemente criptati, colmi di tecnologia evoluta, che a fermarsi un attimo a riflettere, più che un proposito, diventa una necessità. Si, tutto ci si è evoluto intorno, sino a sommergerci, al punto che abbiamo smarrito noi stessi, ci siamo introdotti in un futuro senza aver sciorinato dovutamente, quel presente di cui oggi necessitiamo tanto di valori ed insegnamenti.

Nel ’68 cercammo di interpretarlo in maniera diversa, con tanta voglia di renderlo più adeguato alle necessità di noi giovani, che vedevamo con occhi diversi, ciò che avevamo intorno poi per colpa di altre variabili, forse complice ma non certo frutto della nostra ingenuità spirituale, alcune altre organizzazioni, ben più organizzate, strutturate e con ben altre strategie, si intromise nella nostra volontà di modificare qualcosa e riuscì a stravolgere tutto, raggiungendo effetti parossistici ai quali non eravamo usi e neanche preparati.

Oggi, a 25 anni dalla data nella quale, il sistema economico e finanziario riuscì ad eliminare colui che con altri sistemi aveva impresso al sistema, un altro modo di considerare il nostro Paese e la classe lavorativa con più rispetto e considerazione, ci ritroviamo. nonostante alcuni obsoleti e testardi seguaci di ideologie politiche, reclinate sulle proprie macerie concettuali, a rimpiangere Craxi, che in quegli oscuri anni, si dimostrò il più attento e lucido nell’interpretarli. Oggi è storia avvilente, per raggiungere un posto il Parlamento, non si mettono al servizio del cittadino, ma si servono di lui, non operano per salvaguardargli il reddito, ma per i propri interessi, lo depauperano, rendono sempre più fragile il suo stato sociale, provvedendo alacremente, a rendere il proprio sempre più solido e stabile.

Effetti quasi simili a quelli che noi contestavamo e combattevamo, senza esserci riusciti e guardando speranzosi agli attuali giovani, non è che ci sia molto da esultare, in fondo a noi non avevano consegnato un gran bel mondo, ma a loro glielo abbiamo consegnato ancora peggio.

Per questa ragione noi che abbiamo ancora dentro la voglia di lottare sempre per qualcosa di migliore, dobbiamo infondere in questi giovani il desiderio di crearsi il loro mondo, attinente alle loro aspettative, ai loro desideri, alle loro ambizioni ed in questa loro fatica, potranno contare sul nostro aiuto, sostegno ed esperienza, che di certo non guasta e Socialismo XXI è certamente molto sensibile ai questi temi, perchè è un socialismo moderno, aggiornato e rivisto, non nei suoi valori peculiari, ma produttivi, gestionali, il fine a cui si tende. E si potrà con orgoglio proferire di nuovo lo sprone.

Ed è anche la ragione, per cui, Socialismo XXI sente che l’intrecciarsi di un dialogo che tenta di far maturare la comune esigenza di ricostruire una soggettività politica, un’esigenza profonda di ritornare a presentarsi nella lotta politica italiana come Movimento che fa del Socialismo la propria chiara identità, esigenza tanto più necessaria in un momento di grave crisi della Democrazia Parlamentare e Repubblicana.

Avanti!