MEMORIA COLLETTIVA E POTENZIAMENTO DEL SISTEMA DI PROTEZIONE SOCIALE

 

di Alberto Leoni –  Coordinatore Socialismo XXI Veneto |

 

Ci sono eventi spartiacque, tra una fase storica ed un’altra. Questo lo è! Nulla sarà come prima, in ogni campo.

Non c’è nulla di idilliaco in questo, ma tutti i cambiamenti imposti, intanto quelli piccoli che vediamo, sono figli della straordinaria capacità umana di riadattarsi alle situazioni.

Molti cominciano a capire il valore del dedicare più tempo a se stessi, alla vita personale e familiare (cosa non sempre facile…) riscoprendo le difficoltà di fare i coniugi, i padri e le madri quasi a tempo pieno; per altri stare in casa è una pena indicibile, come gli arresti domiciliari, magari alle prese con rapporti difficili destinati al divorzio a fine pandemia.

E stare in casa è diverso per chi si sente garantito economicamente rispetto a chi vive l’angoscia di non riaprire la propria attività o di perdere il lavoro. Pesa, un po’ su tutti, la mancanza dello stare insieme agli altri. Un amico da guardare negli occhi è qualcosa di più di un amico su Fb o di un follower.

Una partita di calcio allo stadio, un film al cinema, un dibattito in una sala piena ti danno una adrenalina ed un senso di contatto che mai, nel salotto di casa, da soli, potranno darti. Finisce il mito dello spettacolo a chilometro zero.

Forse rinascerà, dopo questo choc, la memoria collettiva oggi affievolita nel qui ed ora: un dramma come questo ti cambia. Sentiamo che abbiamo vissuto un momento straordinario e noi c’eravamo, con le nostre paure: la memoria ritrovata ci aiuta, però, a discernere le paure vere da quelle “false”, indotte da mercanti senza scrupoli.

Ci aiuta ad avere una idea nuova del mondo e dei confini: capiamo che la chiusura è inutile, che il mondo è un unico grande Paese dove tutto si tiene.

Apprezzeremo, dopo quello che abbiamo visto negli ospedali, il nostro sistema sanitario ed il personale (uno dei più preparati al mondo), a partire dai medici neo laureati che torneranno a fare la specializzazione lavorando in corsia (Bergamo insegna); capiremo che il sistema di protezione sociale che gli efficienti cinesi nemmeno si sognano, richiederà qualche correzione e soprattutto una generosa ed inevitabile dose di mutualità (tradotto: contribuire tutti con qualche euro in più se vogliamo mantenerlo). La Scuola e l’Università alterneranno insegnamento in aula ed insegnamento a distanza con effetti straordinari nella qualità dell’apprendimento.

Giorno dopo giorno, ci renderemo conto che dovremo modificare il nostro sistema economico (questa la grande e preoccupante sfida): una grande occasione, ma anche un trauma. E dobbiamo aver chiaro, tutti, ma proprio tutti, che la sofferenza creata da questa riconversione dovrà essere sopportata da tutti e non dai “colpiti”, perché ci si salva assieme e mai da soli. E non si risolve questo dramma con una donazione una tantum.

Il cambiamento più probabile? Una maggiore consapevolezza che siamo fragili e la presunta onnipotenza una follia che ci ha accompagnato per troppi anni.