LA FALSA MODERNITA’ DELLA SECONDA REPUBBLICA

 

di Vincenzo Lorè – Responsabile Comunicazione Socialismo XXI |

 

Ho sempre ammirato soprattutto i “Vecchi” compagni e spesso li ho ascoltati. Sono i degni rappresentanti di quello storico, nobile e grande partito che era il Partito Socialista Italiano.

Un partito che va ricostruito dalle sue fondamenta per le ragioni che tutti conosciamo e occorre farlo non solo con coloro che provengono strettamente da quella storia, ma anche insieme ad una nuova generazione di socialisti ed anche con tutti coloro i quali si riconoscono nelle ragioni e nei valori del socialismo. Un partito che manca non solo ai socialisti, ma a tutta la sinistra italiana, incapace in tutti questi anni di rielaborare un ancoraggio politico-culturale rimanendo collocata in un limbo finanche ideologico.

L’arroganza, il senso di rivalsa e in molti casi la malafede, ha prodotto in Italia in questi decenni dalla fine della I^ Repubblica una situazione unica in Europa.

Pensare di liquidare in modo infame, un patrimonio ideale, storico-politico si è rivelata un’illusoria soluzione, ancorché una catastrofe per tutta la sinistra italiana.

Il prezzo da pagare è diventato sempre più alto: L’attacco alla conquista delle tutele sul lavoro spacciato per modernismo è quanto di più reazionario. Negli anni ’70 con i compagni Giacomo Brodolini e Gino Giugni poi, i lavoratori con lo “Statuto dei Lavoratori” ridussero considerevolmente le distanze che li separava dai paesi più avanzati dell’Europa Occidentale.

L’attacco alla Costituzione con il “combinato disposto” di renziana memoria poi fortunatamente sonoramente bocciato col referendum. Le Leggi elettorali al fine di crearsi maggioranze precostituite, allontanando sempre più l’elettorato riducendolo a mero ruolo di ratificatore di scelte verticistiche, con la privazione della possibilità di scegliersi i suoi rappresentanti in Parlamento.

Scuola, sanità, fisco, politiche sociali ridotte a mance elettorali. Temi che si sono trasformati in questi anni in assolute mortificazioni per i cittadini. La precarietà “urbi et orbi” fatta passare attraverso delle norme, viene spacciata per modernità con la costante incertezza del futuro per le giovani generazioni.

Le soluzioni non possono arrivare da chi pratica politiche di destra, una destra reazionaria, con venature neo fasciste. In Italia le forze neofasciste stanno lavorano sottotraccia e spesso si nascondono in alleanze di facciata con la Lega Nord o anche all’interno di Forza Italia e/o micro partiti civetta. In questo modo continuano a tessere rapporti istituzionali in grado di favorire aperture di sedi, finanziamenti di progetti sotto falso nome, il tutto attraverso lo sdoganamento pubblico sui media.

In un quadro politico drammaticamente pericoloso i socialisti hanno il DOVERE di riorganizzarsi, attraverso un progetto UNITARIO. Il compito per il quale SOCIALISMO XXI sta lavorando, verte proprio in questo senso. La soluzione lanciata e chiamata “Epinay Italiana” a GENOVA 2020 va esattamente in questa direzione auspicata, non essendo più tempi di attesa.

Una NUOVA FORZA SOCIALISTA subito!