ALCUNE RIFLESSIONI SUGLI INTERVENTI DEI VARI COMPAGNI, SABATO A BUDRIO

di Roberto Finessi

Cari compagni, c’è stata una lunga diaspora socialista e noi stessi che siamo partiti da “Livorno 2018” e vogliamo andare verso Rimini per la Conferenza programmatica, ne siamo una rappresentanza eterogenea. Ci sono socialisti che sono rimasti nel PSI delusi e scontenti dell’attuale gruppo dirigente, ci sono compagni che hanno fatto l’esperienza con Sinistra Ecologia e libertà, ci sono compagni di LeU, ci sono compagni entrati nei DS e non nel PD ed altri entrati nel PD; inoltre ci sono compagni della CGIL e della UIL.

Bene, questo è lo stato dell’arte, e mentre la sinistra in generale continua a frammentarsi, l’elettorato l’abbandona e siamo arrivati a livelli che, francamente, non avrei mai immaginato. Pensare quindi con chi allearsi, come partecipare alle prossime elezioni e, sopratutto, giudicare i compagni e verificare il loro pedigree, come se a Rimini ci fosse una mostra canina, ebbene, compagni, la sinistra questo lo ha già fatto ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Si continua a costruire la casa partendo dal tetto e lei continua a crollare, perchè mancano le fondamenta.

Noi dovremmo cogliere quello che ha detto Aldo, discutere le tesi e ognuno di noi dovrebbe arrivare a Rimini con le  stesse: discuterle, litigare, arrabbiarsi, urlare, ma trovare una sintesi da stigmatizzare in un manifesto fondativo. Guardate compagni che non basta dire che il capitalismo finanziario noi non lo vogliamo, non basta criticare sia i mondialisti che i sovranisti, noi dobbiamo scrivere in un Manifesto su come intendiamo contrastare la teologia del mercato come unità di misura assoluta.

E’ possibile immaginare una società diversa e più solidale? E come intendiamo farlo e con quali soggetti, non politici, ma economici e sociali; si parte dalle fondamenta il resto viene dopo, perchè saranno le persone a decidere se vogliono lottare per un modello di società solidale o preferiscono l’attuale sistema economico. Se non saremo capaci di elaborare un programma politico alternativo e chiaro, anche in prospettiva Rimini rischiamo di perdere del tempo prezioso, ed alcuni di noi non è ha più molto tempo da sprecare.

Quando parlo di tesi, intendo argomenti, idee. Dario ci sprona ad avere una linea ed ha ragione e quindi costruiamo tutti insieme un programma politico che magari ci permetterà anche di partecipare a qualche tornata elettorale, come ha enfatizzato con passione il compagno Martinelli, ma senza un’idea di futuro da dire ai giovani: “guarda che il lavoro non deve essere necessariamente sfruttamento e precarietà, il lavoro deve essere possibilità di realizzarti, capacità di vivere dignitosamente”.

Scusate la filippica cari compagni, vi esorto a metterci tutti al lavoro, il tempo stringe.

Fraterni saluti.