ECCO PERCHE’ NON CREDO AL PROCESSO UNITARIO DEL 5 MARZO DI CIVATI, SPERANZA E FRATOIANNI

Care compagne e cari compagni,

non credo all’ennesimo congressino dell’ennesimo partitino della generica sinistra Italiana che viene annunciato come partente il cinque Marzo. Non ci credo semplicemente perché ho già vissuto questi momenti.

Per restare solo al passato recentissimo, senza tirare fuori le varie Fds, Sinistra Arcobaleno et similia, basti solo vedere come sono nati Sinistra Italiana ed Articolo Uno. Entrambi dovevano essere il partito di tutta la sinistra, il partito del lavoro, il partito dove tutti i militanti contavano. Ed invece sono esplose le guerre di fazione, le correnti e correntine, i pacchetti di tessere, gli organismi dirigenti composti in base a logiche spartitorie.

Io davvero credo che così non né usciamo.

Non né usciamo e lo dico con dispiacere, se non invertiamo la rotta di partiti che nascono dai gruppi parlamentari, al chiuso di una sala Romana.

Serve un processo unitario largo, del Socialismo del ventunesimo secolo, non genericamente di sinistra, capace di partire con dei processi di partecipazione ed elaborazione di programmi minimi a livello regionale, provinciale, comunale e di quartiere, serve una casa del Socialismo a provincia, non l’ennesimo minestrone già pronto calato da Roma. Serve che i protagonisti di queste sconfitte, gli stessi da venti anni, facciano un deciso e profondo passo di lato. 

O così o purtroppo non torneranno a partecipare coloro che a queste elezioni non voteranno, coloro che un lavoro non ce l’hanno, coloro che vivono ai margini del centro urbano, politico ed economico del nostro Paese.

Poi chiaro c’è a chi sta bene così, ma sono anche convinto che per tanti e tante altre non sia questa la strada a cui si vuole arrivare. Io credo, lavoro, mi impegno affinché Livorno il 24 Marzo sia la prima tappa di questo percorso.

Antonino Martino