La legge Rosato già sotto il giudizio della Corte Costituzionale, il 12 dicembre in Camera di Consiglio

La notizia che la legge Rosato è già sotto il giudizio della Corte Costituzionale è clamorosa anche se sarebbe incauto gridare vittoria. In sostanza ancora prima che la norma venisse approvata dal Senato il 23 ottobre scorso era stata depositata presso la Corte Costituzionale la prima opposizione in merito a pregiudiziali di costituzionalità della legge approvata alla Camera e che come è noto è passata senza modifiche anche a Senato. Il tutto grazie all’azione del “solito” avvocato Felice Besostri coadiuvato dal Coordinamento Democrazia Costituzionale e da un pool di avvocati i quali già negli anni scorsi sono stati protagonisti dei ricorsi prima contro il “Porcellum”, quindi nei confronti dell’Italicum, leggi elettorali già dichiarate incostituzionali dalla Consulta.

La novità di oggi è che con inusitata velocità, che potrebbe anche preludere a scelte clamorose, il ricorso verrà discusso dalla Camera di Consiglio già il 12 dicembre prossimo basti pensare ha spiegato Besostri che un ricorso della Presidenza della Repubblica con richiesta di sospensiva, depositato il 20 aprile 2017, è stato discusso nella Camera di Consiglio il 27 settembre, cioè ben cinque mesi dopo, mentre in questo caso trascorreranno poco più di 40 giorni. La discussione sarà a Camere chiuse.

Il ricorso in questione e stato depositato da alcuni deputati del Gruppo Misto e Besostri oggi ha auspicato che: “anche altre forze politiche si uniscano”. “La discussione, spiega l’avvocato, verterà sui voti di fiducia su una legge elettorale, in conflitto con articolo 72 della Costituzione. Ma aggiunge, ho già preparato il ricorso contro i contenuti del Rosatellum, vedrò quali gruppi Parlamentari lo firmano.” Secondo Besostri se il ricorso sui contenuti viene depositato entro Martedì c’è la speranza che sia esaminato il 12 assieme all’altro, “il tentativo va fatto. Se viene dichiarato ammissibile. Proporrò comunque che il ricorso tra poteri dello Stato sia fatto dal popolo cui appartiene la sovranità, cioè che è il potere per eccellenza dal quale tutti gli altri direttamente o indirettamente derivano la loro legittimazione”.

Fonte: friulisera.it