Nel Mediterraneo è guerra ai migranti

COMUNICATO STAMPA

Nominare l’innominabile

La giornalista Flore Murard-Yovanovitch denuncia la «la guerra ai migranti» in atto nel Mediterraneo, di cui il codice Minniti è l’apice.

Appuntamento oggi 25 ottobre alla Libreria Fahrenheit di Roma con Tommaso Di Francesco («il manifesto»), dalle ore 18. Link all’evento

C’è un abisso, una faglia tra Africa ed Europa, dove migliaia di migranti stanno scomparendo ieri e oggi. Fatti sparire. Presi a tenaglia tra due fronti: gli abusi e i conflitti nei paesi di origine e i muri europei. Questa frattura e la guerra ai migranti, è al centro dell’ultimo libro della giornalista e studiosa francese Flore Murard-Yovanovitch, esperta di questioni migratorie. Un libro più che mai attuale.

Come è stato possibile arrivare al Codice Minniti dell’estate 2017 e violare così impunemente il principio del soccorso a mare? Chiudere la rotta libica, leggittimare la strage e la detenzione dei migranti in piena Europa del 21esimo secolo? La svolta epocale del 2017 è l’atto conclusivo di una strategia europea di lungo corso in tema migratorio: bloccare i migranti e i profughi a tutti costi. Tra questi, respingerli o trattenerli per anni negli hotspot o nei lager libici, purché l’imbarazzo degli sbarchi si allontani il più possibile dalle nostre coste. Dopo la sospensione di Mare Nostrum, l’Italia si è trasformata nell’alfiere più combattivo di questa strategia, firmando accordi bilaterali con alcuni paesi africani, per bloccare e trattenere i migranti alle partenze. Le consequenze? L’incarcerazione o la sparizione di massa di migliaia di persone in fuga, in mare e nel deserto.

L’odierna guerra dell’Europa ai migranti, pianificata da anni, si sviluppa su due fronti: la politica dei respingimenti, da un lato, e, dall’altro, una politica di spostamento dei confini europei nel cuore dell’Africa e dei Balcani, attraverso una serie di accordi con alcuni regimi dittatoriali , cui si delegano torture e respingimenti.

L’abisso svela le conseguenze di questo passaggio geopolitico e da un nome al processo storico in corso: «la guerra al soggetto migrante». Questo libro è anche un grido di allerta contro la progressiva cristalizzazione in Europa di un nuovo Fascismo della Frontiera, che entra in una pericolosa risonanza con la riemergenza della xenofobia e del nazionalismo di estrema destra cui si assiste in molte elezioni europee.

Esiste un modo per combattere questa deriva? Sì, e sta nel trasformare la cronaca in testimonianza e poi in memoria, e da lì in Storia. L’abisso è la terza parte, conclusiva, della trilogia “Piccolo mosaico del disumano”, cominciata da Flore Murard-Yovanovitch nel 2009.


L’AUTRICE. Flore Murard-Yovanovitch è scrittrice e giornalista nata in Francia. Laureata in Storia, ha lavorato dieci anni per le Nazione Unite e per diverse Ong nei Paesi del Sud del mondo. È autrice di Derive (Stampa Alternativa, 2014) e La Negazione del Soggetto migrante (Stampa Alternativa, 2015), primi due volumi della trilogia.

IL LIBRO. L’abisso. Piccolo Mosaico del disumano. Postfazione di Alessandro Dal Lago. pp. 144 € 12.00

Maggiori informazioni

Ufficio Stampa Riccardo Antoniucci | ufficiostampa@stampalternativa.it | +39 340 7642693