di Aldo Potenza

Segreteria Nazionale Socialismo XXI |

L’Europa deve capire che il mondo è cambiato, che le regole di un tempo non sono più seguite dai nuovi protagonisti.

Ormai nuove potenze economiche, militari e politiche vogliono contare nel mondo e i Paesi europei singolarmente non hanno la dimensione territoriale, economica , finanziaria e militare necessaria per esercitare una influenza sufficiente ad esprimere una leadership alla pari di USA, Cina, India, e persino della Russia che può avvalersi della sua potenza nucleare e della disponibilità di materie prime che la rendono comunque influente.

Alla politica diplomatica per la costruzione delle alleanze, si è sostituita, in particolare con Trump, la politica di potenza e spesso di prepotenza.

L’Europa si è per troppo tempo illusa di poter esercitare un ruolo nell’ambito delle antiche amicizie con gli Stati Uniti,

Trump ha sconvolto tutte le tradizionali alleanze e probabilmente ne nasceranno nuove basate sulle convenienze economiche.

L’idea di un nuovo assetto mondiale che sostituisca quello raggiunto a Yalta dopo la fine delle seconda guerra mondiale probabilmente non nascerà sulla base di una convergenza politico-culturale e di una area di difesa comune, ma verrà sostenuta in forza della potenza economica, militare che ciascuno avrà.

Possiamo interrogarci se questa condizione sia migliore o peggiore di quella in cui abbiamo vissuto fino adesso, ma sarà molto probabilmente un esercizio inutile.

Ora è il tempo di decidere se l’Europa vuole diventare una potenza alla pari delle altre o preferisce rischiare di diventare terra di conquista delle nuove e vecchie potenze economiche e militari.

Non credo che il nuovo mondo che sta nascendo rischierà conflitti distruttivi, almeno tra le grandi potenze, credo invece che il conflitto si svolgerà sul terreno della economia, della finanza e dello sviluppo delle nuove tecnologia che determineranno il predominio di chi vince la gara già da tempo iniziata.

Che farà l’Europa? Si deciderà ad adottare i necessari cambiamenti?

In mancanza di una risposta a mio avviso non solo proseguiranno le difficoltà attuali, ma il rischio di implosione è molto probabile.

Purtroppo ci piaccia o no queste mi sembrano le condizioni attuali.

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