di Mauro Scarpellini
Segreteria nazionale Socialismo XXI |
<<Ti cambio i connotati>> sono parole di minaccia che una persona indirizza ad altra. Vuol dire minacciare di rendere non riconoscibile una persona. Il Presidente statunitense Donald Trump non lo ha rivolto a persone ma ad un mare e ad una montagna, per ora, per cambiarne il nome e renderli riconoscibili con altro nome. Questa notizia non è nuovissima, perché anticipata durante la campagna elettorale. Il Golfo del Messico si chiamerà Golfo d’America. Il golfo bagna per circa due terzi le coste messicane e per circa un terzo quelle statunitensi. Non è una notizia sconvolgente anche perché le “maps” di Google lo chiameranno Golfo del Messico per i messicani e Golfo d’America per gli statunitensi. Un altro significato ha il cambio del nome al monte Denali, il più alto dell’Alaska e del Nord America, 6.190 metri.
Quando gli Stati Uniti acquistarono l’Alaska dallo Zar Alessandro II di Russia nel 1867 viveva in Alaska una popolazione indigena, gli Athabascan, oggi quantificati intorno alle 6.400 persone. Il monte più alto della loro terra – e del Nord America – era chiamato Denali. Nel 1917 il monte fu dedicato ad un Presidente statunitense, William McKinley, assassinato durante il suo secondo mandato presidenziale nel 1901, benché l’ucciso fosse nato nell’Ohio e non avesse alcun legame in Alaska. Per rispetto alla popolazione e alla cultura locale il Presidente Barack Obama nel 2015 restituì al monte il nome Denali che aveva quando gli Stati Uniti comprarono l’Alaska. Ora il Presidente Trump ha deciso che il Monte si chiami di nuovo McKinley.
La scelta del cambio forzato dei nomi ha precedenti anche in Italia. Sia lì che da noi il significato era ed è l’affermare con la forza una cultura contro un’altra, cambiare la storia di persone e di luoghi. In Italia accadde di peggio; il cambio riguardò i nomi e i cognomi delle persone e non solo di monti e paesi.
Nel 1927 ci fu un decreto del Governo Mussolini che cambiò i cognomi dei cittadini italiani che avevano origine slava. Così Vodopivec divenne Bevilacqua, Lucich divenne Luci e così tutti gli altri, tranne i cognomi dei potenti che appoggiavano il regime, come l’armatore navale Cosulich che mantenne il proprio. Seguì l’anno dopo altro decreto che cambiava i nomi: Il nome Danilo – considerato un nome straniero – fu cambiato in Giordano, Milena fu cambiato in Elena, Darko in Donato, Danica in Aurora, Dragomira in Carla, Ludmilla in Luciana, Milan in Emilio, Mirko in Federico, Miroslavo in Libero, Slava in Stefania, Slavko in Mario, Stanko in Costante, Svetka in Santina, Zora in Albina.
Il cambio fu esteso ai cittadini italiani col cognome di origine tedesca. Kostner divenne Costa; Gruber divenne Dallafossa; Schönstein divenne Belsasso e così via.
Poiché i fascisti erano pure ignoranti non sapevano che molti cognomi di cittadini veneti non terminano con una vocale, come, per esempio, Padovan, Franceschin, Arzon, Antonaz ed altri e cambiarono anche quelli in Padovani, Franceschini, Arzoni e Antonazzi. Se non fosse stato l’anticipo di una tragedia sarebbe apparsa come la scena di Totò nel film Malafemmena quando sostiene <<Abbondandis in abbundandum>>.
Il 13 luglio 1939 una legge stabilì il cambio obbligatorio dei cognomi agli ebrei che avessero un cognome non tradizionalmente ebraico perché nei secoli le famiglie lo avevano cambiato o glielo avevano cambiato. La legge stabiliva così : gli ebrei che <<avessero mutato il cognome in altro che non riveli l’origine ebraica>> avrebbero ripreso <<l’originale cognome ebraico>>, anche se cambiato da secoli. Dovevano essere riconosciuti. E fu poi più facile individuarli, catturarli, deportarli, ucciderli.
Non accuso Trump di simpatie fasciste, ma la somiglianza culturale e politica della decisione di cambiare nomi da lui assunta e realizzata e quanto accadde in Italia sono inequivocabilmente nella direzione della forza, della sopraffazione, del non rispetto della storia e dell’identità altrui. Non accuso Trump di simpatie naziste ma devo notare che lo slogan nazista “Deutchland über alles” e “America first” sono praticamente dello stesso significato; cambiano solo i soggetti. Non lo accuso ma che il suo protetto e protettore Elon Musk si sia già espresso in favore delle peggiori destre neonaziste e neofasciste è una notizia pubblica.
Il tributo di Trump a McKinley: restituirà al monte Denali il nome del presidente dei dazi
di Enrico Franceschini |
Tra i cambiamenti annunciati anche quello che riguarda la montagna in Alaska che era una volta dedicata al capo della Casa Bianca morto dopo un attentato all’inizio del Ventesimo secolo. Rilanciò l’economia con una aggressiva politica doganale
21 Gennaio 2025Aggiornato alle 18:09
LONDRA – Tra i cambiamenti epocali promessi da Donald Trump, ce n’è uno di carattere geografico di cui non tutti, perlomeno fuori dagli Stati Uniti, conoscono l’esatta collocazione: il presidente ha annunciato che Mount Denali tornerà a chiamarsi Mount McKinley.
Il Monte McKinley, ad esempio, porta il nome del 25° presidente degli Stati Uniti, William McKinley, una figura politica che Trump ha elogiato per il suo contributo alla crescita economica del Paese. L’attuale nome della montagna, Denali, ha origini ben più antiche, essendo il termine utilizzato da secoli dalle popolazioni native dell’Alaska per indicare la vetta più alta del Nord America. Fino al 2015, la montagna era ufficialmente conosciuta come Monte McKinley, ma l’amministrazione Obama ne modificò la denominazione in Denali come riconoscimento del patrimonio culturale indigeno. Il ritorno al vecchio nome segna quindi una netta inversione di tendenza rispetto alla politica adottata dalle amministrazioni precedenti.
il nome “Golfo del Messico” rimarrà visibile agli utenti messicani, mentre nel resto del mondo entrambi i nomi saranno mostrati simultaneamente. Questa politica di doppia denominazione è stata adottata in passato per altre dispute toponomastiche e rientra nella strategia dell’azienda di riflettere le variazioni dei nomi ufficiali senza però cancellare del tutto quelli preesistenti.
Durante il discorso di insediamento, ha promesso che il monte Denali (con i suoi 6190 metri d’altezza il più alto del Paese) tornerà a chiamarsi come stabilito nel 1917. Ecco i motivi
Secondo Trump i dazi imposti da McKinley avrebbero permesso a Roosevelt di risollevare l’economia americana con il New Deal e si può in qualche modo leggerlo come un proseguo politico rispetto l’introduzione dei dazi e del far tornare l’America “great again” come promesso da DJT.
Ci si può leggere qualche cosa in più. Rendere grande una nazione è anche un processo di toponimi (e in Italia lo sappiamo bene, basti pensare ai toponimi dell’Alto Adige o della Valle d’Aosta): il nome Denali, che lega la montagna da secoli con i nativi americani, non è abbastanza “americano”, così come il Golfo del Messico. Il discorso inaugurale è stato un chiaro messaggio lanciato a tutte le minoranze che compongono la società statunitense, anche agli Athabascan: i diritti e le richieste delle popolazioni native ora passano in secondo piano, ci siamo prima noi. È un modo violento di imporre una cultura su un’altra che non prevedere l’ascolto e il dialogo con i montanari locali ma che impone a suon di ordini esecutivi (ci suona familiare nel nostro piccolo?).
Non ci resta che attendere come verranno rinominati i rilievi di Marte, sicuramente l’ Olympus Mons, con i suoi 25.000 metri, è abbastanza imponente per l’ego dell’uomo più potente del mondo.

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