di Mauro Scarpellini
Segreteria Nazionale Socialismo XXI |
Le privatizzazioni sono fatte a beneficio dei cittadini; chi pensa e sostiene il contrario sbaglia.
Le Poste Italiane sono privatizzate da due decadi di anni e gli italiani hanno mantenuto immutata la loro fiducia in esse e le utilizzano come sempre. Devono però funzionare come una società privata. Le poste nacquero per portare la corrispondenza e veicolare i pagamenti dei cittadini attraverso i conti correnti. Al vertice di Poste Italiane si attribuiva l’idea di mollare ciò che non serve agli interessi della società privata, cioè portare la corrispondenza raccomandata e veicolare i pagamenti attraverso i conti correnti, nonché chiudere 1486 uffici postali.
Pare che i servizi di raccomandata e di esazione dei bollettini di conto corrente non siano redditizi come si vorrebbe.
Nel 2026 scadrà il contratto di servizio che lo Stato ha stipulato con Poste Italiane ed esse avrebbero detto ciao ciao a questi due servizi che coprono solo il 5% delle attività svolte dai quasi 13.000 uffici.
Forse qualcuno ha fatto pressioni e l’Amministratore delegato Matteo Del Fante ha detto che il servizio universale sarà mantenuto ma a nuove condizioni che saranno stipulate al rinnovo del contratto di servizio. Chissà, forse la marcia indietro porterà nuove tariffe o chiederà soldi allo Stato; potrebbero essere le nuove condizioni.
Potremmo dare un suggerimento al Governo, quello di chiedere a Elon Musk di organizzare il recapito e l’incasso con un satellite di sua proprietà che capti le parole di chi vuol mandare una raccomandata e le trasformi in un messaggio teletrasmesso a fotoni che vada a destinazione. Non ho ancora un’idea per i pagamenti fatti col conto corrente postale ma potrebbe essere studiato un sistema alimentato con bitcoin gestiti digitalmente.
Poiché l’italia ha una popolazione sempre più anziana bisognerà fare in fretta l’addestramento dei cittadini a questi nuovi servizi. I cittadini devono capire che la società privatizzata deve guadagnare, non può dedicarsi a servizi poco remunerativi; le Poste sono state privatizzate mica per migliorare i servizi ma per dare utili agli azionisti; questo i cittadini lo devono capire.
Questa novità mi suscita altre riflessioni ed altre proposte. Si potrebbero chiudere le scuole pubbliche; costano allo Stato. Si potrebbero privatizzare e lo Stato potrebbe dar qualche contributo ai privati sicuramente inferiore a quanto costa il sistema scolastico al Paese. SI risparmierebbe parecchio. E poi le Università ! In Italia sono vecchie, fondate perfino secoli fa e possono essere sostituite da moderne università private che investano i loro utili – come ha fatto una nota università – anche in reti TV, squadre di calcio, attività di assistenza ed altro ancora. Aumenterebbe il p.i.l.
Poi si potrebbe proseguire e concludere l’operazione di privatizzazione della sanità e mettere in vendita gli edifici dove sono alloggiati gli ospedali. Quanti risparmi e incassi si avrebbero così!
Infine penso ai trasporti pubblici. Per esempio si potrebbe fare una riforma in due tempi. Nel primo tempo si potrebbero abolire tutti i trasporti pubblici nelle città dalle ore serali al primo mattino. Perché tenere linee notturne che trasportano poche persone ? Si potrebbe risparmiare un mucchio di soldi e ci sarebbe meno inquinamento. Per il trasporto giornaliero si potrebbe affidare ad un pool di aziende private il compito di studiare un sistema che dia solo utilità ed aumenti il p.i.l. nazionale. Sarebbe un vero successo economico.
Ho esordito scrivendo che le privatizzazioni sono fatte a beneficio dei cittadini. Certamente. Con le prospettive che intravedo i cittadini – lavoratori o pensionati – smetterebbero di tenere i loro risparmi in riserva ma investirebbero in borsa ed avrebbero utili dalle azioni acquistate in società private le quali, gestendo con criteri di grosso risparmio, darebbero ai loro azionisti lucrosi dividendi.
Infine i cittadini potrebbero organizzarsi in gruppi civici e liste civiche per controllare che le società private funzionino bene, si espandano le privatizzazioni e si raggiungano i meravigliosi risultati attesi.
Oppure no?

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