di Ufficio di Presidenza di Socialismo XXI |

INVITO AGLI ITALIANI A VALUTARE SCELTE ELETTORALI CHE NON PORTINO L’ITALIA ALL’AVVENTURA E ALLO SCONTRO INTERNAZIONALE. INDICHIAMO ALCUNI NO DECISI:

– NO alle privatizzazioni spinte di servizi pubblici essenziali importanti, come la sanità, l’acqua, l’istruzione

Perché la produzione/erogazione di questi servizi, che devono soddisfare bisogni primari dei cittadini, non possono essere occasioni di profitto privato a scapito dell’universalità dei servizi stessi, della loro efficienza, di creazione di diseguaglianza tra cittadini, tra ceti e regioni del Paese. Nella Sanità vanno ripristinati i livelli di presenza in servizio dei medici e paramedici, dei posti letto e degli ospedali di territorio continuamente ridotti da cinque anni nonché ridotte le erogazioni di risorse per le convenzioni con cliniche private.

– NO a riforme fiscali che arricchiscano i ricchi a danno di tutti gli altri, come sarebbe la “flat tax”

Perché si imporrebbe la peggiore delle diseguaglianze, annullando un atto di giustizia fiscale rappresentato dalla “progressività”; perché sarebbero favori i redditi più alti a scapito dei redditi dei cittadini meno abbienti che sarebbero tassati con una % uguale per i ricchi, ma in proporzione al proprio reddito subirebbero una maggiore iniquità.

NO alle proposte di federalismo fiscale che squilibrino ancor di più le Regioni

Perché, oltre a creare ulteriori difficoltà alle Regioni povere con l’aggravamento degli squilibri territoriali già esistenti nel nostro Paese con la riduzione delle possibilità di soddisfare adeguatamente in alcune realtà regionali a sviluppo ritardato bisogni sociali essenziali, verrebbe meno il principio di solidarietà nazionale, e si creerebbero anche per lo Stato Centrale enormi difficoltà e certezze alla determinazione del bilancio pubblico e delle sue entrate.

– NO al lavoro precario, insicuro, irregolare

Perché impedisce alle giovani generazioni, destinatarie principali di questi iniqui rapporti di lavoro, di avere stabilità di reddito e le possibilità di crearsi una famiglia. L’enorme diffusione di questo ricorso a questi contratti discontinui ed irregolari o ad orario parziale, e quindi a retribuzione ridotta rispetto ad una normale, ha rappresentato in questi anni la deprecabile situazione in Europa che vede l’Italia – terza potenza economica e industriale della U.E., ritrovarsi con un SALARIO MEDIO fra i più bassi nella U.E.  e sotto la media europea.

– NO allo strapotere economico dannoso delle multinazionali

 Divenute un potere straordinario che si sovrappone alla stessa sovranità delle Istituzioni Pubbliche che governano gli Stati sostituendosi alla politica e alla rappresentanza democratica espressa dalla volontà popolare.

– NO ad eletti scelti dai capi di partito, attraverso le liste bloccate, e a modifiche della Costituzione di tipo presidenzialista

Urge una Riforma del sistema elettorale vigente che, oltre a creare una stortura democratica con il sistema maggioritario uninominale che permette vantaggi alle prime minoranze determinando un “vulnus” ad una giusta rappresentatività dei singoli partiti proporzionale al loro peso elettorale, impedisce al popolo elettorale sovrano di eleggere attraverso il voto di preferenza i parlamentari che preferisce.  

Non condividiamo ipotesi di Costituzione presidenzialista, perché ridurrebbe le funzioni dei parlamentari eletti dai cittadini e concentrerebbe poteri in una sola persona, come già avviene in Paesi che hanno disgraziatamente visto nascere le “democrature”, con forti limitazioni di diritti in vari campi, nei diritti civili, nell’amministrazione della giustizia, nella libertà di parola e di pensiero.

E INDICHIAMO ALCUNI SI DECISI:

– SI ad investimenti nella sanità pubblica

In particolare per incrementare il numero delle presenze a pieno tempo del personale medico, specialistico, e paramedico, le cui prestazioni sul piano della cura ed assistenza ai pazienti nonché della ricerca, secondo un recente rapporto OCSE, pongono l’Italia al terzo posto nel mondo e al secondo in Europa.

Oggi questa eccellenza può essere fortemente compromessa per i continui minori finanziamenti al S.S.N.

Servono altresì investimenti per estendere e sviluppare la medicina di territorio per venire incontro alle necessità quotidiane di assistenza ordinaria, ridurre il negativo fenomeno delle liste di attesa anche per esami e prestazioni minime e ordinarie e gli intasamenti dei “Pronto Soccorsi” ospedalieri.

– SI ad investimenti in Ricerca ed Istruzione

Occorre evitare la “fuga di cervelli” e stabilizzare la qualità dell’insegnamento.

– SI al totale impegno per la transizione ecologica e per maggiore copertura energetica nazionale e tutela dell’ambiente

Vanno recuperati i ritardi nell’uso di fonti energetiche meno inquinanti e nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento da paesi esteri.

SI a provvedimenti ed iniziative contro la povertà, il precariato, l’insicurezza sociale di lavoratori dipendenti, professionisti, artigiani e commercianti

Il nostro Paese spende per attività assistenziale uno dei maggiori stanziamenti pubblici e, forse, il maggiore in % rispetto al P.I.L. Ci sono troppe e disparate tipologie, spesso frutto di scelte non razionali e dettate da motivazioni elettorali e di una disordinata regolamentazione per definire i destinatari realmente bisognosi di sostegno, le condizioni e i controlli.

Il risultato porta ad erogare spesso provvidenze a destinatari non bisognosi e ad erogare misure insufficienti a bisognosi reali.

Va ridefinito con razionalità questo importante settore del WELFARE, agevolando anche le forme sempre più diffuse di un Welfare complementare affidato a soluzioni contrattuali da parte delle categorie in uno con l’impegno in materia di Regioni e Comuni.

– SI al ruolo politico, efficace e sostanziale, dell’Europa per la pace e l’equità sociale e ad una funzione propositiva dell’Italia nella NATO

Chiediamo la fine della guerra in Ucraina. Si dovrà pervenire nel mondo ad un complesso di rapporti tra gli Stati fondato sul multilateralismo e la coesistenza – anche economica – tra diversi sistemi.

E’ possibile che si creino alleanze pacifiche fondate su comuni culture e sistemi politici dei singoli Stati. L’Italia e l’Unione Europea si collocano in un ambito che va riconfermato nelle sue appartenenze e strutture, come ad esempio è la NATO. Ma questa alleanza non deve operare in sostituzione della politica degli Stati membri. Il rafforzamento dell’Unione Europea dovrà emancipare l’Europa stessa e creare le condizioni per un ampio rapporto di collaborazioni a fini difensivi tra Europa e Nord America.

– SI ad un sistema elettorale proporzionale con le preferenze espresse dagli elettori

Il sistema proporzionale puro è quello che garantisce le rappresentanze dei cittadini secondo i risultati elettorali. Va reintrodotto. Ciò obbligherà i partiti a non essere comitati elettorali, come sono oggi, ma fonti di elaborazione e di proposta politica migliore ai cittadini per il bene comune.

L’Associazione invita a votare liste e candidati che condividano questi 12 punti, che non si ispirino a teorie e pratiche liberiste, che non abbiano rapporti internazionali non trasparenti, che condividano e difendano la Costituzione nata – nei suoi principi basilari – dalla lotta di Liberazione.