Un partito senza simbolo

Da tempo io SOCIALISTA, non ho un simbolo. Ho un’organizzazione che ha sì un simbolo, ma appunto questo SPARISCE nel momento in cui DOVREBBE CONCORRERE alla determinazione della politica nazionale.

Nella storia dell’uomo le filosofie, i centri studi, i movimenti ecc, sono esistiti da quando la preistoria è diventata STORIA. Alla stessa maniera sono nati i popoli. Ogni popolo, volente o nolente, ha qualcuno che lo comanda/governa, come abbiamo saputo e viviamo anche in epoca contemporanea.
“L’ètat c’est moi”, mi pare disse Luigi XIV°, prima entità di Stato organizzato. Ciò costrinse anche altri a costituirsi in Stato, mentre prima esistevano agglomerati. Filippo II° invece affermava: “sotto il mio regno non tramonta mai il sole”.
Ci hanno convinti ed io intimamente ha creduto, che la demo-crazia è il migliore dei sistemi per governare.
Come sappiamo essa comporta delle contrapposizioni tra le fazioni che intendono assumere il potere. Esse si definiscono PARTITI, cioè parte dell’ambiente sociale, definito NAZIONE (nello sport internazionale, ad esempio, devono essere CITTADINI gli atleti selezionati) e in seguito STATO!
Da noi, dopo varie vicissitudini, lo Stato democratico nato col referendum del 2 giugno 1946 è rappresentato da “forze politiche” che concorrono alla formazione del GOVERNO.
Onore ai Partigiani, però è tempo di ammettere che lo Stato fu liberato da centinaia di migliaia di bombe scaricate sul popolo dai nostri nemici, in seguito diventati ALLEATI. Il mio grande compagno Egidio Meneghetti, capo della Resistenza Veneta, ebbe moglie e figlia uccise da un terrribile bombardamento “alleato”.
Ho fatto tutta questa contumelia per concludere che finalmente l’art. 49 della Costituzione riconosce la formazione di “partiti”.
Ogni partito, che concorre DEMOCRATICAMENTE a “determinare la politica nazionale”, ha normalmente un proprio SIMBOLO.
Da tempo io SOCIALISTA, non ho un simbolo. Ho un’organizzazione alla quale mi iscrivo regolarmente, corrispondendo anche qualcosa in più del richiesto, oltre al tempo reso “gratuitamente”. Questa organizzazione come sappiamo ha sì un simbolo, ma appunto questo SPARISCE nel momento in cui DOVREBBE CONCORRERE alla determinazione della politica nazionale. E possibile che sia giusto. In diritto esistono le FATTISPECIE, cioè dei principi giuridici diversi gli uni dagli altri. se fossero uguali risulterebbero ovviamente una sola fattispecie.
Siccome dopo roboanti e combattuti congressi, si corre sotto l’ala dell’ “onesto” alleato, sostenendo in toto i suoi uomini con qualche aggregato dei “nostri” che ricorda tanto gli “indipendenti di sinistra dell’ex PCI, capisco perché non si ritiene di presentarsi con un simbolo: ci va bene il “simbolo” e certamente anche i “programmi” degli altri.

Che senso ha quindi CLONARE un gigante che già bada sufficientemente a se stesso, anche se sta assumendo il carattere di un litigatoio (muoversi divisi per colpire uniti?).
In pratica ci viene consentito di “giocare” con la politica fintantoché non subentrano le cose serie (elezioni), dove intervengono probabilmente i padroni del vapore che ci dicono: “bambino fatti in la e lasciaci lavorare”, regalando qualche caramella a quelli che gli sono più simpatici o che non hanno rotto più di tanto gli zebedei.
In compenso io mi ritrovo una miriade di “particole” dentro e fuori “facebook” che, se mi dovesse essere richiesto un obolo per aderirvi dovrei inventarmi un lavoro ben retribuito per farvi fronte.

Finora però – anche perché ho dei giovani meravigliosi che ci credono ancora – continuo ad avere una simbolica tessera che mi dice che quel “partito” esiste. Però, devo sapere che non si presenta (almeno per conoscere se ha senso esistere!) alle ELEZIONI!
Secondo voi, PUO’ AVERE SENSO TUTTO CIO’ se solo consideriamo quanti sacrifici, quanto bene alla Patria, quanti grandi UOMINI hanno condiviso questa idea, quanta STORIA (se non c’amazzan i crucchi!) avremo da raccontare. Pero mi pare che chi ci sta portando al congresso ora non sia interessato. Meglio per lui un posticino caldo – anche se da servitore – vicino ai comandanti del momento.
Continuiamo ad adeguarci?

Giampaolo Mercanzin